domenica 25 maggio 2014

VI di Pasqua


Il vangelo di oggi è il seguito di quello di domenica scorsa e inizia con questa frase: vi dico tutte queste cose mentre sono ancora presso di voi. Sono le cose dette da Gesù e riportate dal vangelo di Giovanni nei capitoli immediatamente precedenti i racconti della passione, e quindi sono un po’ come il testamento di Gesù. E di cosa ha parlato Gesù in tutta la sua vita quando ha dimorato presso di noi? In quei trentatre anni in cui è stato al mondo? Con gesti, segni e parole ci ha spiegato chi è Dio veramente. Che Dio non è quello che pensano gli uomini. Non è un giudice di cui aver paura pronto a punirci se sgarriamo; non è uno da tenere buono sennò si arrabbia; non è nemmeno il mago che ci risolve i problemi o non ce li fa venire. Dio è onnipotente, ma la sua

domenica 4 maggio 2014

III di Pasqua

Le letture di questa domenica, solo in apparenza possono sembrare piene di concetti astratti. In realtà descrivono molto bene due modi assai diversi di vivere il rapporto con Dio e con gli altri. Lo possiamo vivere da uomini e donne religiosi, o da uomini e donne di fede. E c’è una bella differenza tra fede e religione. Il cristianesimo non è una religione. Il brano di vangelo letto oggi è difficile da capire perché è solo un pezzetto di un racconto più lungo dove si racconta in che modo Giovanni Battista lentamente, da uomo religioso, diventa un uomo di fede. All’inizio era un uomo profondamente religioso. Battezzava con l’acqua per far capire che bisognava convertirsi, morire ai