giovedì 12 marzo 2015

IL DOLORE INNOCENTE

Se Dio è buono perché permette il male? Prima occorre definire cos’è il bene. Non è vero ch e quello che è bene per me magari è male per te, perché chiunque capisce la differenz a tra uno sputo e una carezza. È vero che uno può pensare che è bene pensare solo a se stessi e fregarsene degli altri, ma quando si trova ad avere bisogno degli altri e n essuno lo aiuta, capisce che fregarsene degli altri è un
male. Il bene pertanto è tutto ciò che c’entra con l’amore. E l’uomo scopre di essere creato per essere amato e p er amare: in questo sta il bene perché questa dimensione è fonte di gioia. E l’uomo è capace di compiere il bene. Anche quello assoluto, dare la vita per il nemico, non semplicemente
quello naturale (una madre che da la vita per il figlio rientra anc ora nell’istinto naturale). Ma compiere il bene assoluto è un moto che va oltre l’istinto n aturale che porta a conservare se stessi. E per me è prova dell’esistenza dello spiri to divino in noi, perché Dio è amore, sommo bene. Se esiste il bene, esiste Dio. E il ben e esiste. Il male invece è la corruzione del bene. Sommo male è non amare. Il non amore genera infatti solitudine, non accettazione e appre zzamento, infelicità, e a sua volta genera altro male. C’è il male che l’uomo col suo l ibero arbitrio provoca verso se stesso, i suoi simili e verso il creato. Di consegu enza c’è il male che io subisco per colpa delle azioni altrui. E infine c’è il male che dipende dalle forze della natura, delle inadempienze di altri o del cosiddetto caso (malatt ie e incidenti), il cosiddetto “dolore innocente”. Da qui nasce la domanda: se Dio è buono perché perm ette il male? Da cui altre domande ancora. Perché credere quando un bambino muore all’improvvi so? Se la vita è sacra e dono di Dio, se noi siamo plas mati dalle sue mani, allora perché ogni giorno sulla terra nascono più di 8000 bambini handicappati? Se il Signore è il buon pastore che ha a cuore tutt e le sue pecore, perché ogni giorno si muore nelle circostanze più imprevedibili? Se di fronte a miracoli veri o presunti si parla de lla Provvidenza divina, non è forse vero che se i santuari avessero delle pareti anche per le attestazioni delle grazie non ricevute, non basterebbe la terra a contenerli? Se la storia è nelle mani di Dio, come giustifichia mo i massacri e il sangue innocente di cui gronda la storia dal suo inizio fino ad oggi ? E’ proprio per l’ignoranza fondamentale circa la ri sposta a queste domande fondamentali che nasce la fede. Si è pensato che la fede fosse provocata dall’ignor anza della scienza e che col progresso scientifico sarebbe inesorabilmente scomp arsa. Il comunismo pensava che instaurata una nuova polit ica e una nuova economia, la religione si sarebbe dissolta. Come si sbagliava... L’anima dell’uomo è molto più vasta, più profonda, più complessa della semplice e piatta dimensione economica. Wittgenstein scriveva: “Noi sentiamo che, persino n ell’ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nost ri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati”. I due grandi ideali dell’epoca moderna, la politica e la scienza, non hanno fatto scomparire la religione. La fede ha sempre persistito e sempre persisterà pe rché i problemi e le domande vitali dell’uomo ci sono sempre e sempre ci saranno . Già. Ma quale religione? Fede in chi e in che cosa? 2 Nel mondo naturale, dove non c’è il bene, non c’è n eanche il male, ma solo una cieca incoscienza. E la presenza del male è al cuore stesso del mister o cristiano. Senza il male, infatti, non si capisce la croce e la sua necessità, e nemm eno la celebrazione del sacrificio della croce che è l’Eucaristia. I santi hanno vissuto la lotta contro il male, e pr ima di loro Gesù. Ma da dove viene il male? Il male, o ha origine in Dio o fuori di Dio. Ma se ha origine in Dio, vuol dire che Dio non è ve ramente buono (l’ebraismo e l’islam, infatti, pensano al divino con la categori a del sublime, non del bene). Allora il male ha origine fuori di Dio: o nell’uomo o fuori dell’uomo, opera di Satana. Ma in questo caso ci chiediamo: come Dio può permet tere una cosa così devastante? E’ vero che la fede cristiana sostiene che il male è stato vinto dalla forza della croce e della risurrezione di Gesù. Eppure il male continua ad essere presente. Ma perché è così? Perché l’uomo pecca? Perché è debole ed incapace di resistere alle seduz ioni del male? Vorrebbe dire che Dio ha creato l’uomo imperfetto, e quindi non potre bbe punirlo, altrimenti sarebbe ingiusto. L’uomo pecca perché è libero? Risposta esatta, ma a llora vuol dire non è Dio a governare la storia, non è la sua provvidenza, ma è l’uomo con la sua libertà. Perché se fosse il contrario, se cioè l’uomo pecca e fa il male nonostante il fatto che tutto sia governato da Dio, vuol dire che questo accade perch é così è stato predestinato da Dio. Perché il male è così importante al punto che la pi ù alta comunicazione di Dio al mondo ha dovuto avere la conseguenza della morte di Gesù? Perché, se Dio c’è e conta qualcosa, il mondo è fat to così? Chi comanda nel mondo? Dio o qualcun altro? La cosa peggiore è rispondere a queste domande semp licemente dicendo: è un mistero. Peggio ancora, con tutto rispetto, quello che disse sant’Agostino. Agostino ritiene che occorre mettersi dal punto di vista di Dio. Ponendo si a quell’altezza si coglie l’armonia del tutto, e quello che a noi appare male o imperfe zione, in realtà fa parte di un progetto globale di Dio che è finalizzato al bene. Peccato che io non riesca a vedere come un autotren o che esce dalla sua corsia e si abbatte sulla macchina che viaggiava tranquilla in strada serva all’armonia universale. Così come non riesco a vedere la relazione tra la s hoa e l’armonia universale. E nemmeno come Dio, dal suo punto di vista, possa c onsiderare un bene lo stupro di una donna, perché magari vede in anticipo che quell a donna poi si rimetterà e imparerà a non andare in giro mezza nuda e il viole ntatore si convertirà andando a Calcutta a curare i lebbrosi. Insomma, non accetto che l’armonia dell’insieme gal leggi in un mare di sangue. E quindi non accetto neppure che si dica che Dio pe rmette che ci siano mali per trarre da essi un bene più grande. Non lo accetto perché altrimenti Dio non si sarebbe incarnato per me, legando se stesso in modo irreversibile all’umanità, per cui a Dio interessa la vita di ogni singolo uomo.