Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzando
li e insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi
ho comandato.
Queste parole che Gesù risorto rivolge ai suoi disc
epoli sono di fatto il mandato missionario della Ch
iesa, cioè sono la
missione della Chiesa, di ieri e di oggi, di ognuno
di noi, perché ogni discepolo di Gesù è mandato da
Gesù stesso a
tutti i popoli perché tutti diventino suoi
discepol
i. E gli Atti degli Apostoli raccontano proprio in
che modo i suoi
apostoli svolsero questa missione. Al punto che nel
breve brano del capitolo 12 che abbiamo ascoltato
prima
vediamo i primi frutti: si fanno i nomi di alcune p
ersone che abitavano ad Antiochia, che è in Turchia
, che erano
diventate cristiane, e tra loro spicca il nome di S
aulo, che diventerà San Paolo, il quale, abbiamo le
tto, insieme a
Barnaba, cominciò dapprima ad annunciare la parola
di Dio nelle sinagoghe dei giudei e poi, in seguito
, come lui
stesso racconta nel brano della lettera ai Romani c
he abbiamo letto, decide di svolgere la sua mission
e andando,
come aveva detto Gesù, in mezzo alle genti, cioè da
tutti gli altri popoli che non conoscevano il nome
di Gesù. Ora, io
penso che queste parole di Gesù, questo mandato mis
sionario, dobbiamo provare a capirlo bene, perché s
pesso,
nella storia della Chiesa, e anche oggi, viene capi
to male. Capito male cosa vuol dire? Che Gesù ordin
a alla Chiesa, ai
suoi discepoli, e quindi a me, di andare in giro a
convertire tutti perché se tutti non diventano cris
tiani e non
vengono battezzati sbagliano, sono dannati e vanno
all'inferno? E così è accaduto nel corso della stor
ia che il
Vangelo sia stato annunciato anche con la spada, co
ntraddicendo il vangelo stesso, che è la stessa cos
a che fanno
oggi i musulmani fondamentalisti col Corano in una
mano e con le bombe nell’altra. Oggi, per fortuna,
buona parte
del mondo, purtroppo non tutta, ha raggiunto la con
sapevolezza del rispetto della libertà religiosa di
tutti: ogni
forma di coercizione o di proselitismo è una violen
za, è un attentato alla dignità umana, perché io no
n ho il diritto di
imporre a nessuno il mio credo, qualunque esso sia.
Però d'altra parte accade che di conseguenza molti
cristiani
diventano così tiepidi da pensare che una verità va
lga l'altra, e che in nome del rispetto di tutti, l
a Chiesa non abbia il
diritto di dire più niente, e quindi, invece di ann
unciare il Vangelo a chi non lo conosce, ce ne stia
mo zitti per paura di
essere presi in giro, di venire esclusi, di essere
mal giudicati e di pensare che qualunque modo di pe
nsare e di vivere
vada comunque bene. Quindi, come vedete, la questio
ne è complessa. Siccome non sono così presuntuoso d
a
cercare di risolverla durante una predica, vorrei p
erò che provassimo a chiarire alcune cose che prend
o dal vangelo
di oggi. Prima cosa: abbiamo letto che Gesù affida
la missione agli apostoli che erano rimasti in undi
ci perché Giuda
non c’era più e che alcuni di loro dubitavano. Ques
ta è la Chiesa: non un popolo di perfetti, ma di pe
ccatori salvati,
che annunciano la misericordia di Dio perché loro p
er primi, come dice il Papa, sanno di essere miseri
cordiati. E che
non dobbiamo spaventarci di avere dubbi, perché chi
dubita vuol dire che sa di non avere la verità in
tasca, è umile,
ascolta, non impone niente, cerca di approfondire e
di mettersi sempre in discussione, e dunque impara
ad accettare
anche le domande e le difficoltà degli altri. Di co
nseguenza, ecco la seconda cosa: la missione è oper
a di Dio, è Dio
che manda (da cui la parola missione) il suo Spirit
o perché sia io anzitutto a convertirmi e a cercare
di diventare
discepolo di Gesù. Terza cosa: cosa vuol dire diven
tare discepolo di Gesù? Gesù dice che il Padre gli
ha dato un
potere dal cielo che lui trasmette ai suoi discepol
i sulla terra. E qual è questo potere? Quello di fa
re ciò che dice, di
perdonare, di vincere il male e la morte, di amare
senza misura, di vivere come figlio di un Dio che è
Padre e quindi di
vivere amando tutti come fratelli. Questo è il pote
re che il Padre da a Gesù e Gesù da ai suoi discepo
li dicendo loro di
far diventare suoi discepoli tutti i popoli della t
erra. E in che modo tutti possono diventare suoi di
scepoli, seguire
Gesù come Maestro? Se imparano ad amare come Lui. E
io come posso far diventare discepolo di Gesù uno
che non
lo è? Amandolo come Gesù ama me, quindi anche se mi
rifiuta, non ripagandolo mai della stessa moneta,
ma
amandolo comunque nel modo che ci veniva detto nei
vangeli delle scorse domeniche. E’ a questo modo di
pensare
e di vivere che dobbiamo convertici noi Chiesa per
essere missionari. Per cui il comando di battezzare
tutti non
significa far diventare cristiano chi non lo vuole,
ma vuol dire far capire a tutti, col mio modo di v
ivere, che tutti
siamo immersi (battesimo vuol dire immersione) nell
'amore di Dio. Ultima cosa. Tutto questo ci fa capi
re che uno
può essere cristiano e non essere discepolo di Gesù
è uno può essere discepolo di Gesù senza saperlo o
senza essere
cristiano. Lo scopo della vita non è avere l’etiche
tta di cristiano, ma vivere in pienezza la propria
esistenza, e uno la
vive in pienezza se capisce di essere immerso nell’
amore di un Dio che è Padre e quindi vive amando gl
i altri come
Gesù, e io faccio capire agli altri questa cosa, e
sono missionario se vivo di fatto come Gesù. Poi ci
sarà chi arriva a
capire e a credere che è proprio Gesù a rivelare il
vero volto di Dio e la nostra vera identità, e all
ora per lui ci sarà il
battesimo sacramento e tutti gli altri sacramenti c
he servono per farci camminare e crescere nell’amor
e di Dio. Chi
invece non arriverà a credere in questo, ma vivrà l
o stesso come Gesù, anche grazie alla mia testimoni
anza, sarà lo
stesso suo discepolo anche senza essere cristiano d
i nome. Per cui la giornata di oggi sprona ciascuno
di noi a
chiederci se siamo cristiani di fatto.