domenica 23 ottobre 2016

I DOMENICA DOPO DEDICAZIONE ANNO C 2016

Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzando li e insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Queste parole che Gesù risorto rivolge ai suoi disc epoli sono di fatto il mandato missionario della Ch iesa, cioè sono la missione della Chiesa, di ieri e di oggi, di ognuno di noi, perché ogni discepolo di Gesù è mandato da Gesù stesso a tutti i popoli perché tutti diventino suoi
discepol i. E gli Atti degli Apostoli raccontano proprio in che modo i suoi apostoli svolsero questa missione. Al punto che nel breve brano del capitolo 12 che abbiamo ascoltato prima vediamo i primi frutti: si fanno i nomi di alcune p ersone che abitavano ad Antiochia, che è in Turchia , che erano diventate cristiane, e tra loro spicca il nome di S aulo, che diventerà San Paolo, il quale, abbiamo le tto, insieme a Barnaba, cominciò dapprima ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei giudei e poi, in seguito , come lui stesso racconta nel brano della lettera ai Romani c he abbiamo letto, decide di svolgere la sua mission e andando, come aveva detto Gesù, in mezzo alle genti, cioè da tutti gli altri popoli che non conoscevano il nome di Gesù. Ora, io penso che queste parole di Gesù, questo mandato mis sionario, dobbiamo provare a capirlo bene, perché s pesso, nella storia della Chiesa, e anche oggi, viene capi to male. Capito male cosa vuol dire? Che Gesù ordin a alla Chiesa, ai suoi discepoli, e quindi a me, di andare in giro a convertire tutti perché se tutti non diventano cris tiani e non vengono battezzati sbagliano, sono dannati e vanno all'inferno? E così è accaduto nel corso della stor ia che il Vangelo sia stato annunciato anche con la spada, co ntraddicendo il vangelo stesso, che è la stessa cos a che fanno oggi i musulmani fondamentalisti col Corano in una mano e con le bombe nell’altra. Oggi, per fortuna, buona parte del mondo, purtroppo non tutta, ha raggiunto la con sapevolezza del rispetto della libertà religiosa di tutti: ogni forma di coercizione o di proselitismo è una violen za, è un attentato alla dignità umana, perché io no n ho il diritto di imporre a nessuno il mio credo, qualunque esso sia. Però d'altra parte accade che di conseguenza molti cristiani diventano così tiepidi da pensare che una verità va lga l'altra, e che in nome del rispetto di tutti, l a Chiesa non abbia il diritto di dire più niente, e quindi, invece di ann unciare il Vangelo a chi non lo conosce, ce ne stia mo zitti per paura di essere presi in giro, di venire esclusi, di essere mal giudicati e di pensare che qualunque modo di pe nsare e di vivere vada comunque bene. Quindi, come vedete, la questio ne è complessa. Siccome non sono così presuntuoso d a cercare di risolverla durante una predica, vorrei p erò che provassimo a chiarire alcune cose che prend o dal vangelo di oggi. Prima cosa: abbiamo letto che Gesù affida la missione agli apostoli che erano rimasti in undi ci perché Giuda non c’era più e che alcuni di loro dubitavano. Ques ta è la Chiesa: non un popolo di perfetti, ma di pe ccatori salvati, che annunciano la misericordia di Dio perché loro p er primi, come dice il Papa, sanno di essere miseri cordiati. E che non dobbiamo spaventarci di avere dubbi, perché chi dubita vuol dire che sa di non avere la verità in tasca, è umile, ascolta, non impone niente, cerca di approfondire e di mettersi sempre in discussione, e dunque impara ad accettare anche le domande e le difficoltà degli altri. Di co nseguenza, ecco la seconda cosa: la missione è oper a di Dio, è Dio che manda (da cui la parola missione) il suo Spirit o perché sia io anzitutto a convertirmi e a cercare di diventare discepolo di Gesù. Terza cosa: cosa vuol dire diven tare discepolo di Gesù? Gesù dice che il Padre gli ha dato un potere dal cielo che lui trasmette ai suoi discepol i sulla terra. E qual è questo potere? Quello di fa re ciò che dice, di perdonare, di vincere il male e la morte, di amare senza misura, di vivere come figlio di un Dio che è Padre e quindi di vivere amando tutti come fratelli. Questo è il pote re che il Padre da a Gesù e Gesù da ai suoi discepo li dicendo loro di far diventare suoi discepoli tutti i popoli della t erra. E in che modo tutti possono diventare suoi di scepoli, seguire Gesù come Maestro? Se imparano ad amare come Lui. E io come posso far diventare discepolo di Gesù uno che non lo è? Amandolo come Gesù ama me, quindi anche se mi rifiuta, non ripagandolo mai della stessa moneta, ma amandolo comunque nel modo che ci veniva detto nei vangeli delle scorse domeniche. E’ a questo modo di pensare e di vivere che dobbiamo convertici noi Chiesa per essere missionari. Per cui il comando di battezzare tutti non significa far diventare cristiano chi non lo vuole, ma vuol dire far capire a tutti, col mio modo di v ivere, che tutti siamo immersi (battesimo vuol dire immersione) nell 'amore di Dio. Ultima cosa. Tutto questo ci fa capi re che uno può essere cristiano e non essere discepolo di Gesù è uno può essere discepolo di Gesù senza saperlo o senza essere cristiano. Lo scopo della vita non è avere l’etiche tta di cristiano, ma vivere in pienezza la propria esistenza, e uno la vive in pienezza se capisce di essere immerso nell’ amore di un Dio che è Padre e quindi vive amando gl i altri come Gesù, e io faccio capire agli altri questa cosa, e sono missionario se vivo di fatto come Gesù. Poi ci sarà chi arriva a capire e a credere che è proprio Gesù a rivelare il vero volto di Dio e la nostra vera identità, e all ora per lui ci sarà il battesimo sacramento e tutti gli altri sacramenti c he servono per farci camminare e crescere nell’amor e di Dio. Chi invece non arriverà a credere in questo, ma vivrà l o stesso come Gesù, anche grazie alla mia testimoni anza, sarà lo stesso suo discepolo anche senza essere cristiano d i nome. Per cui la giornata di oggi sprona ciascuno di noi a chiederci se siamo cristiani di fatto.