domenica 17 aprile 2016

QUARTA DOMENICA DI PASQUA ANNO C

Sono tante le cose che si potrebbero dire sulle spl endide letture di questa domenica. Non avendo il te mpo per farlo, ne spiego solo una che mi sembra sia il tema che le unisce tutte, e il tema è quello dell'amicizia. Il Vangelo comincia con questa frase bellissima di Gesù: come il Padre ha amato me, così anche io ho amato voi. Rimanete n el mio amore. La cosa più importante della vita è imparare a
conoscere quanto è grande l'amore di Dio per noi , e per conoscerlo dobbiamo guardare a quello che ha fatto Gesù. Gesù sulla croce ci ha fatto vedere che Dio c i ama anche quando lo abbandoniamo, lo tradiamo, lo rinneghiamo , lo bestemmiamo, ci allontaniamo da lui, addirittu ra se lo uccidiamo, se non vogliamo saperne più di Lui, perc hé sulla croce Gesù ha perdonato tutti. La prima co sa da fare è capire questa cosa. Ma come facciamo poi a restare, a rimanere in questo amore?Dice Gesù: osservando i suoi comandamenti come lui ha osservato quelli del Padre . E quali sono questi comandamenti? Uno pensa ai di eci comandamenti, ma deve pensare a tutte le cose che G esù ha fatto e insegnato. E si accorge che tutto si riassume in una cosa sola: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Se noi amiamo gli altri come il P adre ama Gesù e come Gesù ha amato noi rimaniamo nell'amore di Dio. E allora cosa succede? Succedono due cose. La prim a è che diventiamo amici di Gesù nostro fratello, cioè dive ntiamo come Lui, perché gli amici sono uguali, e Lu i è il Figlio di Dio, quindi diventiamo anche noi figli di Dio, dive ntiamo anche noi come Dio, perché Dio rimane in noi . Gesù dice: vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre ve l'ho fatto conoscere. E Gesù cos'è che ud ito dal Padre e ci ha fatto conoscere? Il suo amore per noi. E poi la seconda cosa che succede è la gioia: vi dico que ste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. G esù è pieno di gioia perché si sente amato dal Padr e e perché ci ama. Questa è la gioia. Anche se tutti mi odiassero, com e è capitato a Gesù, se io sento il suo amore per m e, sento la sua amicizia e resto nel suo amore, sono nella gioia, e posso ripetere le parole che diceva San Francesco: dove è odio, fa ch'io porti amore, dove è offesa, ch'io porti il pe rdono,dove è discordia, ch'io porti la fede,dove è l'errore, ch'io porti la Verità,dove è la disperazione, ch'io porti la sp eranza. Dove è tristezza, ch'io porti la gioia, dov e sono le tenebre, ch'io porti la luce.Oh! Maestro, fa che io non cerc hi tanto:Ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare. Ecco dunque cos'è l'amicizi a. Io su Facebook ho tantissimi amici, ma ne conosc o meno della metà. Non è quella l'amicizia. L'amicizia è q uando io metto amo gli altri come Gesù ama me. Anch e se gli altri mi odiano, perché Gesù ha amato anche Pietro che lo ha rinnegato, Giuda che lo ha tradito, gli altri c he lo hanno abbandonato e chi lo uccideva senza pietà. È imposs ibile? No, se capisco quanto Dio ama me. Dicevo che quello dell'amicizia può essere il tema che tiene unite le letture di oggi. E infatti un esempio di grande am icizia ci viene raccontato dalle altre due letture. Gli Atti del Ap ostoli raccontano di Paolo ospite nella casa di Fil ippo. Pensate che Filippo, prima che Paolo diventasse cristiano, era uno di quelli che Paolo voleva uccidere, e adesso è diventato suo amico. Poi in quella casa ci sono altri amici di Pa olo che non vogliono che lui vada a Gerusalemme per ché avevano paura che Paolo venisse ucciso. E Paolo risponde: n on fate così, io sono pronto a morire per Gesù. E l oro rispondono: sia fatta la volontà del Signore.Vedete? Il vero am ico non è quello che fa tutto quello vogliono gli a ltri, ma è come Gesù, quello che ci aiuta a conoscere la volontà di Dio. E la volontà di Dio è sempre la stessa: che n oi impariamo ad amarci come fratelli e così la nostra gioia sarà pi ena. Tanto è vero che poi Paolo, mentre era in prig ione, scrive ai suoi amici filippesi una lettera carica di amicizia, com e abbiamo letto, dicendo: io prego per voi perché i mpariate a crescere nell'amore e a capire ciò che è meglio far e e spero che il mio esempio vi incoraggiL'amico no n è quello che ti dice cosa devi fare, che non dice armiamoci e parti te, ma che cerca di darti l'esempio, se ci riesce, altrimenti è meglio che se ne sta zitto. E allora diciamo adesso un'ult ima cosa come conclusione, prendendo spunto dal fat to che oggi è la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Cosa vuol dire pregare per le vocazioni? Vocazione vuol dire chiamata. Gesù ci ha chiamato amici: vi ho scelto, vi ho chiamato perché portiate frutto, e il frutto è quello di amarsi. Chiedetelo al Padre e il Padre vi farà questo dono. Allora pregare per le vocazioni vuol dire fare com e Paolo in prigione che prega per i suoi amici: fa Signore che ci sentiamo chiamati da te ad essere tuoi amici, a diventare come te a sentirci amati da te e capaci di amare gli alt ri anche se gli altri non ci amano, a sentire la gi oia nel vivere così, perché tutti siamo chiamati a vivere come Gesù da f igli e fratelli. Poi ognuno capirà, facendo così, c osa è meglio per lui, in che modo vivere questa amicizia con Gesù e con gli altri, e ci sarà chi si sposa, chi diventa prete o suora, chi farà altre cose. Importante è che ciascuno faccia q ualcosa di concreto per gli altri, cioè viva in con creto l'amore di Dio, perche l'amore è concreto, non è astratto. La vita non è Facebook.