Sono tante le cose che si potrebbero dire sulle spl
endide letture di questa domenica. Non avendo il te
mpo per farlo,
ne spiego solo una che mi sembra sia il tema che le
unisce tutte, e il tema è quello dell'amicizia. Il
Vangelo comincia
con questa frase bellissima di Gesù: come il Padre
ha amato me, così anche io ho amato voi. Rimanete n
el mio
amore. La cosa più importante della vita è imparare
a
conoscere quanto è grande l'amore di Dio per noi
, e per
conoscerlo dobbiamo guardare a quello che ha fatto
Gesù. Gesù sulla croce ci ha fatto vedere che Dio c
i ama anche
quando lo abbandoniamo, lo tradiamo, lo rinneghiamo
, lo bestemmiamo, ci allontaniamo da lui, addirittu
ra se lo
uccidiamo, se non vogliamo saperne più di Lui, perc
hé sulla croce Gesù ha perdonato tutti. La prima co
sa da fare è
capire questa cosa. Ma come facciamo poi a restare,
a rimanere in questo amore?Dice Gesù: osservando i
suoi
comandamenti come lui ha osservato quelli del Padre
. E quali sono questi comandamenti? Uno pensa ai di
eci
comandamenti, ma deve pensare a tutte le cose che G
esù ha fatto e insegnato. E si accorge che tutto si
riassume in
una cosa sola: che vi amiate gli uni gli altri come
io ho amato voi. Se noi amiamo gli altri come il P
adre ama Gesù e
come Gesù ha amato noi rimaniamo nell'amore di Dio.
E allora cosa succede? Succedono due cose. La prim
a è che
diventiamo amici di Gesù nostro fratello, cioè dive
ntiamo come Lui, perché gli amici sono uguali, e Lu
i è il Figlio di
Dio, quindi diventiamo anche noi figli di Dio, dive
ntiamo anche noi come Dio, perché Dio rimane in noi
. Gesù dice: vi
ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal
Padre ve l'ho fatto conoscere. E Gesù cos'è che ud
ito dal Padre e
ci ha fatto conoscere? Il suo amore per noi. E poi
la seconda cosa che succede è la gioia: vi dico que
ste cose perché la
mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. G
esù è pieno di gioia perché si sente amato dal Padr
e e perché ci ama.
Questa è la gioia. Anche se tutti mi odiassero, com
e è capitato a Gesù, se io sento il suo amore per m
e, sento la sua
amicizia e resto nel suo amore, sono nella gioia, e
posso ripetere le parole che diceva San Francesco:
dove è odio, fa
ch'io porti amore, dove è offesa, ch'io porti il pe
rdono,dove è discordia, ch'io porti la fede,dove è
l'errore, ch'io porti
la Verità,dove è la disperazione, ch'io porti la sp
eranza. Dove è tristezza, ch'io porti la gioia, dov
e sono le tenebre,
ch'io porti la luce.Oh! Maestro, fa che io non cerc
hi tanto:Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere
amato, quanto ad amare. Ecco dunque cos'è l'amicizi
a. Io su Facebook ho tantissimi amici, ma ne conosc
o meno
della metà. Non è quella l'amicizia. L'amicizia è q
uando io metto amo gli altri come Gesù ama me. Anch
e se gli altri
mi odiano, perché Gesù ha amato anche Pietro che lo
ha rinnegato, Giuda che lo ha tradito, gli altri c
he lo hanno
abbandonato e chi lo uccideva senza pietà. È imposs
ibile? No, se capisco quanto Dio ama me. Dicevo che
quello
dell'amicizia può essere il tema che tiene unite le
letture di oggi. E infatti un esempio di grande am
icizia ci viene
raccontato dalle altre due letture. Gli Atti del Ap
ostoli raccontano di Paolo ospite nella casa di Fil
ippo. Pensate che
Filippo, prima che Paolo diventasse cristiano, era
uno di quelli che Paolo voleva uccidere, e adesso è
diventato suo
amico. Poi in quella casa ci sono altri amici di Pa
olo che non vogliono che lui vada a Gerusalemme per
ché avevano
paura che Paolo venisse ucciso. E Paolo risponde: n
on fate così, io sono pronto a morire per Gesù. E l
oro rispondono:
sia fatta la volontà del Signore.Vedete? Il vero am
ico non è quello che fa tutto quello vogliono gli a
ltri, ma è come
Gesù, quello che ci aiuta a conoscere la volontà di
Dio. E la volontà di Dio è sempre la stessa: che n
oi impariamo ad
amarci come fratelli e così la nostra gioia sarà pi
ena. Tanto è vero che poi Paolo, mentre era in prig
ione, scrive ai suoi
amici filippesi una lettera carica di amicizia, com
e abbiamo letto, dicendo: io prego per voi perché i
mpariate a
crescere nell'amore e a capire ciò che è meglio far
e e spero che il mio esempio vi incoraggiL'amico no
n è quello che ti
dice cosa devi fare, che non dice armiamoci e parti
te, ma che cerca di darti l'esempio, se ci riesce,
altrimenti è meglio
che se ne sta zitto. E allora diciamo adesso un'ult
ima cosa come conclusione, prendendo spunto dal fat
to che oggi è
la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
Cosa vuol dire pregare per le vocazioni? Vocazione
vuol dire
chiamata. Gesù ci ha chiamato amici: vi ho scelto,
vi ho chiamato perché portiate frutto, e il frutto
è quello di amarsi.
Chiedetelo al Padre e il Padre vi farà questo dono.
Allora pregare per le vocazioni vuol dire fare com
e Paolo in
prigione che prega per i suoi amici: fa Signore che
ci sentiamo chiamati da te ad essere tuoi amici, a
diventare come
te a sentirci amati da te e capaci di amare gli alt
ri anche se gli altri non ci amano, a sentire la gi
oia nel vivere così,
perché tutti siamo chiamati a vivere come Gesù da f
igli e fratelli. Poi ognuno capirà, facendo così, c
osa è meglio per
lui, in che modo vivere questa amicizia con Gesù e
con gli altri, e ci sarà chi si sposa, chi diventa
prete o suora, chi
farà altre cose. Importante è che ciascuno faccia q
ualcosa di concreto per gli altri, cioè viva in con
creto l'amore di
Dio, perche l'amore è concreto, non è astratto. La
vita non è Facebook.