Il tema che lega le letture di questa domenica è mo
lto facile da individuare, perché è quello dell’amo
re: cos’è
l’amore e cosa vuol dire amare secondo Gesù. Cominc
iamo dal vangelo. Magari non tutti lo sanno, ma le
parole che
abbiamo appena letto Gesù le pronuncia durante l’ul
tima cena, dopo aver lavato i piedi agli apostoli c
he lo
tradiranno, lo rinnegheranno e lo abbandoneranno, e
questo è
importantissimo, perché Gesù dice: ora il
Figlio
dell’uomo è stato glorificato e Dio è stato glorifi
cato in lui. Vuol dire che la gloria di Dio è il su
o amore senza misura
per noi, che Dio non ci ama perché siamo bravi, ma
perché siamo peccatori, e che l’Eucaristia non è pe
r i giusti, ma
per i peccatori. Infatti, quando noi andiamo a rice
vere l’Eucaristia, diciamo sempre all’inizio: per c
elebrare
“degnamente” i santi misteri riconosciamo i nostri
peccati. E prima di ricevere la comunione diciamo:
Signore non
sono degno. Vuol dire che se non sono peccatore non
celebro degnamente l’Eucaristia. Uno dice: io non
merito
l’amore di Dio. Certo, perché se lo meritassi vorre
bbe dire che io vengo a messa per prendere lo stipe
ndio, la
ricompensa. E invece è il contrario: vado a ricever
e l’amore di Dio che è gratis, che è immeritato, ch
e è per me
peccatore. E sulla croce Gesù farà vedere davvero q
uesta gloria di Dio, il suo amore capace di perdona
re chi lo sta
addirittura uccidendo. Ecco cos’è l’amore di Dio. E
allora dove incontriamo Dio? Nel ritornello del sa
lmo abbiamo
ripetuto: dove la carità è vera abita Dio. Carità n
on è l’elemosina, ma è la giusta traduzione dal gre
co della parola
amore. Dio lo incontriamo quando sentiamo che lui c
i ama così e a nostra volta amiamo gli altri come l
ui ha amato
noi. Questo è il comandamento nuovo di Gesù: che ci
amiamo come lui ama noi. Perché ce lo comanda? Per
ché
vuole la nostra gioia e l’unico modo per avere la g
ioia è sentirci amati da Dio e amare gli altri come
Dio, e così
diventiamo come Dio. Gesù ci ha dato non solo le is
truzioni, ma anche la forza di metterle in pratica,
e la forza è
l’amore che lui ha per me. E’ perché io sono amato
che posso amare. È perché io riconosco che Dio mi a
ma quando
sono nemico perdonandomi che posso a mia volta perd
onare i miei nemici e perdonare. È perché io ricono
sco che
Dio mi ama anche se non sono bravo che posso amare
quelli che non sono bravi. Dove c’è amore reciproco
, tra i
fratelli, come diceva il salmo, lì c’è Dio, perché
Dio è amore reciproco tra Padre e Figlio. Noi viven
do l’amore
reciproco, viviamo la vita stessa di Dio che è lo S
pirito Santo. Quindi, non è che ci siano due amori,
uno di Dio e l’altro
del prossimo; c’è solo Dio che è amore, e noi, acco
gliendo l’amore di Dio per noi, diventiamo Figli di
Dio e amiamo i
fratelli con lo stesso amore del Padre e del Figlio
; quindi facciamo tutti parte della Trinità. Guarda
te negli Atti degli
Apostoli dove si dice che tutti erano un cuor solo
e un’anima sola e nessuno era bisognoso perché tutt
i facevano a
gare nell’aiutarsi reciprocamente. Ma è san Paolo,
nello splendido e famoso brano dell’inno alla carit
à, che ci mostra
alcune caratteristiche dell’amore vero, e ne elenca
addirittura quindici, che bastano e avanzano perch
é ciascuno
possa farsi un serio esame della coscienza. Paolo d
ice: desiderate intensamente i carismi, cioè i doni
più grandi. E noi
pensiamo ai soldi, alla salute e al successo. No, n
on sono questi. Paolo ne cita altri: parlare le lin
gue, cioè farsi capire
da tutti; essere profeti, cioè conoscere tutti i mi
steri di Dio; dare tutte le proprie cose e i propri
beni per gli altri. Poi
però aggiunge: se però avete questi doni e li usate
senza la carità, senza essere animati dall’amore d
i Dio, fate solo
rumore come le campane, che dentro sono vuote, siet
e come dei corpi bellissimi che però sono morti per
ché gli
manca il respiro, perché fate cose bellissime non p
er amore degli altri, ma per soddisfare il vostro e
goismo. Allora
ecco 15 modi concreti con cui amare, perché l’amore
è qualcosa di molto concreto. L’amore è anzitutto
magnanimo,
cioè paziente, di cuore largo, capace di far spazio
all’altro, a differenza dell’egoismo che è stretto
, perché l’amore di
Dio è largo, contiene tutto, digerisce tutto, manda
giù tutto, più grande è il male, più ci ama. Poi P
aolo dice: l’amore
è benevolo, cioè usabile, non si serve degli altri,
ma li serve, come Gesù che si fa nostro servo. Le
altre caratteristiche
dell’amore: non è invidioso, cioè non si arrabbia d
el bene dell’altro, ma gode del bene dell’altro; no
n si vanta, cioè
non pone al centro il proprio io, perché se metto a
l centro me stesso vuol dire che pur di star bene i
o voglio far star
male te; non si gonfia, ma si sgonfia per lasciar p
osto all’altro; non manca di rispetto, cioè ha stim
a, stima l’altro più
di sé; non cerca il suo interesse, ma quello dell’a
ltro; non si adira, non è aggressivo; non tiene con
to del male
ricevuto, non fa la lista dei torti come un ragioni
ere, come Dio che si ricorda del suo amore e diment
ica i miei
peccati; non gode dell’ingiustizia, ma si compiace
della verità, cioè soffre del male, lo sente, sa di
stinguere tra il bene
e il male, ma accetta lo stesso il male dell’altro;
tutto scusa, o meglio copre, cioè è come il tetto
di una casa che
copre tutti quelli che ci abitano; tutto crede, cio
è da sempre fiducia; tutto spera, anche l’impossibi
le; tutto sopporta,
cioè sta sotto e porta il peso di tutto, si fa cari
co di tutto, anche del male. Bene, adesso provate a
mettere al posto
della parola carità o amore usata da Paolo il nome
di Gesù e rileggete questo brano pensando come appu
nto Gesù,
che è l’amore, ci ama così. E poi ognuno metta inve
ce il suo nome e si chieda: io sono così? E se capi
amo che non
siamo così, non dobbiamo affliggerci, come prima sp
iegavo, appunto perché Dio ci ama proprio perché no
n siamo
così, proprio perché non amiamo come lui, e ci ama
precisamente perché noi, sentendo il suo amore, pos
siamo a
nostra volta imparare ad amare così, per essere fel
ici. Allora il nostro sforzo nella vita non deve es
sere quello di
amare come Gesù, ma di riuscire a sentire il suo am
ore, così da poter poi amare come Lui.