lunedì 9 novembre 2020

NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Oggi la liturgia ci fa contemplare Gesù come Re dell’universo, un titolo molto ambizioso e anche fuori moda, considerando che al giorno d’oggi, quando pensiamo ai re e alle regine ci vengono in mente o personaggi delle fiabe o alcuni personaggi della storia o ai pochi sovrani di alcune nazioni. 

Il re fa pensare a un personaggio potente, che comanda, che governa, a cui ubbidire: se poi addirittura questo re comanda tutto l’universo non è una responsabilità da poco. Ma vedendo come vanno le cose nel mondo, non solo oggi, ma da sempre, se davvero Gesù è il Re dell’universo, verrebbe da dire che finora Gesù non è stato molto bravo a comandare e a governare. E’ una festa, questa, che ci aiuta a capire in cosa consiste la potenza di Dio, in che senso Dio è potente, per non prendere fischi per fiaschi, soprattutto ad esempio in un periodo così difficile come quello che sta vivendo tutto il mondo, contrassegnato dal dramma della pandemia, che sta generando paura, timori, danni psicologici per via di tutte le restrizioni a cui siamo sottoposti, danni sociali, economici, rivolte di piazza, contrapposizioni, inimicizie, sospetti, malattia, morte. Se Gesù è Re dell’universo, il massimo della potenza, perché non interviene a mettere le cose a posto? Guardate che questa festa di Cristo Re fu istituita nel 1925 da Papa Pio XI, quando in Europa c’erano personaggi inquietanti che volevano governare e comandare il mondo, tre su tutti Hitler, Stalin, Mussolini, e allora il Papa volle ricordare ai potenti del mondo che era opportuno che tutti abbassassero le ali e non dimenticassero che nessun uomo sulla terra può arrogarsi il diritto di perseguire i suoi deliri di onnipotenza a scapito della dignità e della libertà degli uomini. Per ben governare, diceva il Papa, bisogna che le coscienze degli uomini siano guidate dalla legge di Dio, che è amore e giustizia, altrimenti si va incontro a tragedie e disastri, come poi avvenne con il regime fascista, comunista e nazista. E questa cosa può cominciare ad aiutarci a capire meglio cosa vuol dire che Gesù è Re dell’universo e quindi cos’è la potenza di Dio, anzi, la sua onnipotenza, la sua forza, perché tutti gli uomini, da sempre, sono attratti dalla forza. Chi è il più forte? Quello che vince tutto, che domina tutto. Anche il re Davide, lo abbiamo ascoltato nella lettura, voleva costruire un Tempio per il Signore perché era un modo per far vedere al mondo che Dio era dalla sua parte, e quindi per sentirsi più potente nel perseguire i suoi sogni di gloria, avendo Dio dalla sua parte. Ma Dio, lo abbiamo letto, non era d’accordo. Infatti, e qui torniamo a Gesù. Quando presentano Gesù a Pilato come Re dei Giudei, era di questo che Pilato aveva paura, che Gesù potesse essere più forte di lui e prendere il potere al suo posto. Nonostante questo, per due volte, gli chiede se davvero fosse un re: evidentemente Gesù non era molto credibile come re forte e potente. Infatti gli risponde: se fossi un re avrei un esercito di soldati a mio servizio che verrebbero a difendermi, invece mi ritrovo con 12 disgraziati, uno che mi ha tradito, uno che mi ha rinnegato e gli altri che sono scappati. E quando Pilato gli chiede per la seconda volta se fosse re, Gesù risponde: tu lo dici, che è una risposta sibillina, perché è come se gli dicesse: sei tu a dire che io sono un re, non io, cioè qui bisogna intendersi con le parole, capire se con la parola re intendiamo tutti e due la stessa cosa o no. Anzitutto il mio regno non è di questo mondo. Non nel senso che è nell’aldilà, ma nel senso che non segue le regole di tutti gli altri regni, infatti Gesù non ha soldati. E poi pronuncia questa frase importante: Io sono venuto al mondo per rendere testimonianza alla verità. Qual è la verità che Gesù ha testimoniato, non solo con le parole, ma con la vita? Che Dio è amore, che Dio è Padre, che tutti gli uomini sono suoi figli amati, e dunque che la sua potenza è quella di continuare a infondere in tutti il suo Spirito di vita immortale capace di permettere, in chi lo accoglie, di vivere in un modo nuovo e fraterno i rapporti con gli altri e i problemi che la vita riserva. Perché se si vivesse tutti guidati, governati, dallo Spirito di Cristo, saremmo già fuori dalla pandemia, e non ci sarebbero nemmeno guerra, fame, povertà e ingiustizie nel mondo e nella società, perché gli uomini si lascerebbero guidare non da interessi personali che portano a lotte e divisioni, ma dalla ricerca del bene di tutti, e adesso saremmo già tutti liberi e vaccinati. La verità che Gesù ha testimoniato è che la potenza di Dio non è quella di fermare pandemie o disastri vari. Dobbiamo chiedergli di liberarci da un altro virus ben peggiore, l’egoismo e la paura che distruggono la nostra interiorità, ci fanno essere disumani, che portano gli uomini a costruire più armi che ospedali, che ci portano a vivere come branchi di lupi andando ad assalire i supermercati portandosi a casa 300 bottiglie di acqua per paura di morire di sete o di fame. Non c’è da chiedere a Dio che arresti la pandemia, ma c’è da accogliere il suo Spirito per rimboccarci le maniche e costruire il suo Regno. I miracoli non sono opere di magia o benevolenza che Dio concede ogni tanto, ma Dio ha dato a noi il potere di farli, e possiamo farli, se però ci lasciamo pervadere dalla sua forza che ci fa diventare tutti re e regine come lui, capaci di non lasciarci dominare, governare dal male, ma di essere uomini e donne liberi, come Gesù, nel compiere il bene. Questa è la forza che Dio trasmette a chi la accoglie. Più forte di ogni altra forza, perché, chi la accoglie, diventa come Gesù e risorge come lui, perché ha dentro di sé la stessa vita di Dio che supera la morte. Questa è la forza del cristiano. Potrebbe sembrare una bella utopia. Ma dobbiamo crederci, almeno noi che siamo qui in chiesa a celebrare l’eucaristia, dove il pane che mangiamo è la forza che il Signore ci dona per fare agli altri quello che lui ha fatto a noi. E se non siamo noi a fare questo, almeno noi, prima di tutto noi, se non siamo noi, chi altri dovrebbe farlo?