Se volessimo provare a dare un titolo alle letture di questa domenica, mi è venuto in mente questo: il volto luminoso e il volto oscuro di Dio. Isaia dice che il Signore, nonostante la religiosità di un popolo che lo onora solo a parole, perché di fatto il suo cuore e la sua vita sono lontani da lui, non cesserà di
operare meraviglie, tant’è vero che chi è sordo e cieco, non in senso fisico, ma perché non comprende la sua Parola, sarà guarito. E questo è il volto luminoso. Però aggiunge: guai a chi si sottrae alla vista del Signore e compie iniquità, Dio vede tutto; quindi, state bene attenti a come vi comportate! E questo è il volto oscuro. Nel vangelo, Giovanni Battista parla di sé stesso come dell’amico dello Sposo, riferendosi a Gesù, e quindi parla di Dio come uno Sposo che ama il suo popolo come una Sposa. Bellissimo. Si dice poi che Gesù è colui che dà lo Spirito senza misura. Stupendo, tra poco ritorniamo su questa frase così luminosa. Poi, però, si dice che chi crede nel Figlio ha la vita eterna, e chi, invece, non obbedisce al Figlio, non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui: e questo è il volto oscuro. Infine, la lettera agli Ebrei, parla del modo terrificante col quale Dio, in molti testi della Bibbia, nell’AT, si rivela al popolo di Israele, e di come, con Gesù, le cose sono cambiate: a Dio ci possiamo accostare non con paura e tremore, ma con fiducia e con gioia: si è passati da un volto oscuro a un volto luminoso di Dio. Poi, però, si legge: se volteremo le spalle al Signore non troveremo scampo, e qui ritorna il volto oscuro. Vedete, dunque, come queste letture, ci presentano un po’ un Dio a due facce, come quando qualcuno dice: si, Dio è buono, ma è anche giusto, nel senso che alla fine la farà pagare a chi lo merita; bisogna amarlo, ma anche temerlo; Dio vede ogni tuo passo, l’occhio di Dio che ci osserva, pronto a premiarci o castigarci a seconda di come ci comportiamo, perché nulla è nascosto a lui, anche le intenzioni più nascoste, come diceva il profeta Isaia; Dio ci ama come uno sposo, va bene, ma se lo tradiamo sono guai. Ecco, di solito Dio lo pensiamo un po’ tutti così, con queste due facce, e le letture di oggi sembrano confermare questa idea. Ma come fanno a stare insieme queste due facce così diverse? Ecco perché voglio ritornare sulla frase del vangelo che citavo prima, quando l’evangelista dice che Gesù è colui che dà lo Spirito senza misura. Gesù ci rivela il vero volto di Dio, che Dio, cioè, è solo spirito di vita, di forza, di amore. Immutabile. È come il sole, che continua perennemente a illuminare e infondere calore, energia e vita su tutto e tutti, belli o brutti, bravi o cattivi. E allora, se il volto di Dio è solo luminoso, vuol dire che quando leggiamo che Dio vede ogni cosa, e con l’ardore della sua ira non dà scampo a chi compie il male e gli volge le spalle, non si sta descrivendo un lato oscuro di Dio, ma le conseguenze negative di alcune scelte e azioni umane. Se io mi sottraggo ai raggi del sole, resto all’ombra; se chiudo le finestre, resto al buio; se non accolgo lo Spirito che senza misura Dio continua a infondere su tutti, resto senza spirito, muoio, ma non perché Dio mi sta castigando, ma perché io, con la mia libertà, decido di vivere secondo uno spirito di morte. Dio non muta nel continuare a infondere amore. Il volto oscuro di Dio è quello che vediamo noi quando da lui ci allontaniamo: è oscuro perché appunto gli voltiamo le spalle.