domenica 27 giugno 2021

V DOMENICA DOPO PENTECOSTE (ANNO B) 27/06/21

Dio nessuno lo ha mai visto e può conoscerlo. Per questo, a chi dice di non credere in Dio bisognerebbe chiedere: ma in quale Dio non credi? Ma anche noi che siamo qui e diciamo di credere in Dio dobbiamo rispondere alla stessa domanda. Il problema non è credere o non credere che Dio esiste, ma chi è Dio. 

Nel vangelo di oggi Gesù dice chiaramente: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Le cose che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me, perciò, chi non ascolta la mia Parola, resta nelle tenebre”. Questo significa che noi cristiani, tutto quello che sappiamo di Dio è quello che di Dio ci ha detto Gesù. Per questo, anche le pagine spesso oscure della Bibbia dobbiamo interpretarle tenendo conto di quello che ha detto Gesù e, per fare questo, occorre cercare di capire bene, prima di tutto, i vangeli, altrimenti va a finire che anche noi cristiani, che pur diciamo tutti di credere nel Dio di Gesù, nella santissima Trinità, e cioè che Dio è Padre e Figlio e Spirito santo, continuiamo ciascuno ad avere di Dio molte idee diverse, al punto che spesso, parlando con molte persone, mi rendo conto che, pur essendo tutti cristiani cattolici, pensiamo di Dio cose molto diverse. Un esempio clamoroso che lo dimostra e sul quale vorrei fare una breve riflessione, rimandando la spiegazione delle difficili letture di oggi che spiegherò nell’incontro di lunedì sera, è cosa intendiamo quando diciamo che Dio è “Onnipotente”. ll brano del libro della Genesi di oggi si apre con queste parole che Dio rivolge ad Abramo: Io sono Dio l’Onnipotente. Nella Messa anche noi lo ripetiamo molte volte, quando diciamo, per esempio, “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli i miei peccati”; “Dio onnipotente abbia misericordia di noi”;  “Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente”; “Credo in un solo Dio Padre onnipotente”; “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente”; “Vi benedica Dio onnipotente”. Ci sono poi tante orazioni della Messa dove Dio viene chiamato onnipotente. Cosa vuol dire onnipotente? E’ una parola che deriva dal latino, costituita da due termini, onni (tutto) e potens (potente). Onnipotente vuol dire “che può tutto”. E qui uno che ragiona, comincia a chiedersi: ma se Dio può tutto, allora vuol dire che non è buono, perchè come può permettere che nel mondo, da sempre, accadano tutte queste sciagure? Oppure, se è buono e può fare tutto, come fa a rimanere insensibile di fronte alle tremende tragedie e sofferenze dell’umanità? Qualcuno risponde dicendo che, in realtà, Dio non vuole il male, ma lo permette, ma allora vuol dire che Dio è complice del male. E poi ovvio che di fronte a un Dio onnipotente si abbia paura e timore: Dio va servito e riverito per tenerselo buono. Infatti, nel vecchio catechismo sul quale le persone anziane hanno studiato da piccole, si diceva che Dio ci ha creati per amarlo e per servirlo. Pensandoci bene, questo Dio è molto egocentrico, e va a finire che uno lo ama e lo serve per ottenere le grazie di cui ha bisogno, e cerca di fare il bravo per non incorrere in castighi. E siccome non ce la facciamo a seguire le sue leggi, ci sentiamo sempre in colpa, sempre indegni. Poi, quando capita, a volte, che ci riusciamo, e ci succede qualcosa di brutto, giustamente ci arrabbiamo, perché riteniamo che Dio sia in debito con noi. Spesso, poi, l’onnipotenza che attribuiamo a Dio non è altro che la proiezione dei nostri peggiori deliri di onnipotenza: quello che vorremmo poter fare noi e non possiamo fare, vorremmo che lo facesse Dio. E se Dio agisse come noi, penso che sulla terra non esisterebbe più nessuno, perché Dio avrebbe fulminato tutti, tutti, naturalmente, tranne me, perché io sono bravo. Se, invece, leggiamo il vangelo e impariamo a conoscere Gesù, ci accorgiamo che Gesù non ha mai detto che Dio è onnipotente, nel senso di uno che può fare tutto quello che vuole. Anzi, sulla croce, ci ha fatto vedere che Dio è impotente. Non ha mai detto, come pensano in molti, che è Dio che governa il mondo, che decide quando uno deve nascere, se nascere povero o ricco, sano o malato, quando uno deve morire e come deve morire; non ha mai detto che Dio vuole essere servito e riverito. Gesù ci ha fatto vedere che Dio è Padre, nel senso che è colui che sempre continua a infondere il suo Spirito d’amore su tutti, come una cascata perenne di montagna che incessantemente continua a fornire acqua e a bagnare tutti quanti si mettono sotto, belli e brutti, buoni e cattivi. Ci ha fatto vedere che ad essere onnipotente è l’amore di Dio effuso col suo Spirito, e cioè che l’amore è davvero onnipotente, perché chi accoglie come Gesù questa forza d’amore, può veramente fare tutto, può curare chi sta male, può fare del bene in mezzo al male, può perdonare perché si sente perdonato, può avere la forza di affrontare ogni avversità, addirittura può vincere la morte come è accaduto a Gesù, perché l’amore è più forte della morte, può sperare quando tutti disperano, può permettere al mondo di continuare ad andare avanti, invece di distruggerlo. Dio, allora, non è onnipotente perché può fare tutto quello che vuole. No: Dio non può fare tutto quello che vuole, può solo continuare a infondere il suo Spirito d’amore su ogni uomo, ed è questo Spirito che rende onnipotente chi lo accoglie, perché chi ama può fare davvero tutto quello che vuole, ma tutto quello che vuole sarà sempre e soltanto amare come Gesù.