domenica 10 aprile 2022

10/04/22 DOMENICA DELLE PALME

Voglio suggerirvi tre pensieri che possano aiutarci ad entrare con lo spirito giusto in questa Settimana santa. Il primo è questo. Perché è così importante? Perché in essa riviviamo gli eventi decisivi della vita di Gesù. Oggi siamo abituati a vedere le serie televisive, quelle che ai miei tempi si chiamavano 

sceneggiati: ogni puntata è a sè stante, però è collegata con la precedente e la seguente, e quindi non si può vederne solo una o saltarne alcune, altrimenti si perde il senso di tutta la storia. L’anno liturgico è fatto allo stesso modo: la vita e gli insegnamenti di Gesù sono diluiti nel corso delle domeniche, in particolare le puntate che si celebrano in questa settimana: per questo non possiamo darci appuntamento a domenica prossima, ma a giovedì sera quando inizia il Triduo pasquale. E’ vero che tutti sappiamo come va a finire la storia, e sappiamo che va a finire bene, ma non è questo il punto. Il punto è che la persona di Gesù entri nella nostra vita, e questo è il cammino di tutta la vita. Ed è proprio perché ciò avvenga che le puntate di questa lunga trama che si ripete ogni anno è tenuta insieme dalla celebrazione eucaristica, non solo perché il significato di tutto quello che Gesù ha detto e fatto si riassume nell’eucaristia, ma perché nell’eucaristia il Signore crocifisso e risorto si rende presente per darci la forza di essere una cosa sola con lui, di diventare come lui, e questo è lo scopo dell’esistenza cristiana. E qui mi collego col secondo pensiero. Questo cammino di vita cristiana è iniziato il giorno del nostro Battesimo. Ebbene, nelle scorse settimane sono andato ripetendo che la Quaresima è nata come tempo nel quale i catecumeni si preparavano a ricevere il Battesimo la notte di Pasqua, e quindi che per noi già battezzati è il tempo nel quale prendere coscienza di cosa vuol dire essere battezzati, di verificare se stiamo davvero percorrendo il cammino di Gesù, se stiamo risorgendo, cioè se il seme del Battesimo che ci ha resi figli del Padre e fratelli di Gesù sta germogliando, se ci stiamo davvero lasciando guidare dallo Spirito Santo. A questo serve la Quaresima. Non a fare fioretti o rinunce, come se seguire Gesù volesse dire impegnarsi a mangiare meno dolci o a pregare di più, come se la preghiera fosse un sacrificio, sono sufficienti quelli che già ci impone la vita. Poi uno, tra qualche giorno, andrà a confessarsi pieno di sensi di colpa dicendo, come tutti gli anni, di non essere riuscito a mantenere nessun impegno. A parte il fatto che ci si dovrebbe andare a confessare a prescindere dalla Pasqua, come se confessarsi fosse un obbligo, invece di andarci per la gioia di sentirsi abbracciati dall’amore di Dio, perchè anche questo abbraccio possa trasformarci a sua immagine, possa cioè farci risorgere. Il terzo pensiero, invece, è legato al senso della festa di oggi che dà inizio alla Settimana Santa.

Sono due i vangeli che si leggono in questa domenica. Il primo è la cena di Betania che accadde la sera prima dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Il protagonista di questa scena è il prezioso profumo col quale Maria, la sorella di Marta e di Lazaro, cosparse i piedi di Gesù, e il cui aroma inondò tutta la casa, che prima era inondata dal fetore della morte di Lazzaro. Il secondo Vangelo è il racconto di quanto accadde il giorno dopo, quando Gesù entrò a Gerusalemme, e il protagonista della scena è un asino, segno di mansuetudine e di servizio. Entrambi, il profumo e l’asino sono immagini di Gesù, quindi di Dio: il profumo simboleggia Dio come colui che, attraverso Gesù, dona una vita capace di superare la morte. E l’asino simboleggia Dio che esercita il suo potere rispondendo al male che noi facciamo prendendolo su di sè, come un asino, senza restituirlo. Il potere di Dio non è fermare le guerre, le sofferenze e le malattie, ma di trasformarci in asini capaci di essere uomini e donne di pace e di portare i pesi gli uni degli altri, quindi di vivere la carità. E allora vedete come già la celebrazione di oggi diventa per tutti noi uno stimolo per chiederci se davvero il seme del Battesimo sta germogliando e portando frutto nella nostra vita, se stiamo risorgendo, se ci stiamo trasformando o meno a immagine di Cristo. Basterebbe questa domanda, a partire dalle immagini del profumo e dell’asino: in un mondo lacerato da guerre, lotte, discordie, arrivismo e tanta disperazione, io come singolo e noi come comunità cristiana siamo portatori di speranza e di carità, si o no?