domenica 17 aprile 2022

15/04/22 VENERDI SANTO

Dense tenebre coprirono tutta la terra mentre i Giudei crocifiggevano Gesù. Dense tenebre hanno sempre coperto la terra e continuano a coprirla ogni volta che gli uomini, anche solo un uomo, che potrebbe essere ciascuno di noi, compie il male verso un altro uomo. Si può forse strappare la preda al 

forte? / Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno? Pensate come queste domande del profeta Isaia che abbiamo letto prima siano le stesse che il popolo ucraino si sta ponendo in questi giorni di guerra. Eppure, dice il Signore sempre per bocca del profeta Isaia, anche il prigioniero sarà strappato al forte, la preda sfuggirà al tiranno. Io avverserò i tuoi avversari, io salverò i tuoi figli e ogni uomo saprà che io sono il tuo Signore, il tuo Salvatore, il tuo redentore. Dio è sempre dalla parte di chi è povero, oppresso, innocente e perseguitato, di chi soffre ed è bisognoso. Il problema è che sembra non intervenire, anzi, a dirla tutta, vedendo come va il mondo, Dio proprio non interviene a fermare l’uomo che compie il male e l’ingiustizia contro i suoi fratelli. Non è nemmeno intervenuto per impedire la morte di Gesù. Se Dio è onnipotente e non interviene, vuol dire che non è buono; se è buono e non interviene, vuol dire che non è onnipotente. Cosa ce ne facciamo di un Dio così? Scendi dalla croce e ti crederemo. E non è nemmeno consolante pensare che il suo intervento accadrà solo dopo la morte, quando ogni cosa verrà ristabilita in modo giusto. Non è consolante per i milioni di uomini e donne del pianeta, del passato e del presente, tra i quali ci siamo dentro anche noi in alcuni momenti della vita, che vivono affanni, angosce, sofferenze, malattie, povertà, ingiustizie, o che subiscono ogni sorta di violenza. Dense tenebre coprirono tutta la terra mentre i Giudei crocifiggevano Gesù. È, invece, proprio la passione e la morte di Gesù a farci uscire da questa empasse e a mostrarci in che modo Dio agisce nella storia degli uomini. Dio prende su di sè tutto il male degli uomini, senza restituirlo, identificandosi in tutti i poveri e oppressi. Non interviene come fa un supereroe nei film di Hollywood, usando violenza fisica e morale per mostrarsi vincitore sui cattivi, salvando in extremis i buoni dal dolore e dalla morte. Non interviene nell’universo, perchè abita l’universo, e agisce, potremmo dire con un’immagine, come fa il sistema immunitario del nostro corpo quando viene intaccato da un virus per rimettere le cose a posto, anche se, a breve termine, il dolore, l’ingiustizia e la morte permangono, perchè ci sono virus (lo sappiamo molto bene a causa del COVID) molto difficili da debellare. Questi virus, fuor di metafora, sono la zizzania che cresce dentro di noi insieme al buon grano, e vengono sconfitti solo pian piano che gli uomini, con la loro libertà, si aprono all’azione di Dio che agisce col suo Spirito d’amore, capace di farci risorgere, di trasformarci, di farci diventare come lui, di rendere noi uomini onnipotenti, perchè se ci lasciamo inondare dal suo Spirito, l’amore di Dio che ci rende figli e fratelli può renderci capaci di fare tutto il bene, anche ciò che sembra impossibile, cioè di trovare forme nuove e adatte per fermare il malvagio, per restituire ordine, dignità, giustizia, capacità di sopportazione e di speranza. Perchè, vedete, Gesù ci rivela che è una sola la logica, la regola, la legge con la quale Dio ha creato il mondo, quella dell’amore, un amore che supera anche la morte, quindi che è più forte di tutte le forze ostili, di tutti i virus, che le si oppongono, perciò, alla fine, solo chi ama realizza la sua vita e sa che la sua vita non avrà mai fine, mentre chi vive in una logica contraria è destinato al fallimento e alla morte eterna. Ecco il Dio di Gesù, che è proprio per questo che si incarnato, fatto uomo, per mostrarci che lui agisce non in modo magico, dall’alto, ma quando noi diventiamo suoi figli amando i fratelli a immagine del Figlio Gesù nostro fratello. Perciò, non dobbiamo essere noi a chiedergli di fare qualcosa, ma è lui che, dalla croce, ci dona il suo Spirito e implora noi di accoglierlo, di fargli spazio, e così permettergli di intervenire, facendoci risorgere.