E’ molto interessante il brano degli Atti che abbia
mo ascoltato. In apparenza è solo un episodio tragi
comico: san
Paolo sta facendo la predica, la tira talmente lung
a, fino a mezzanotte, che un ragazzo, seduto sul da
vanzale della
finestra, si lascia prendere dal sonno, come succed
e a tanti durante la messa mentre il prete sta parl
ando, e cade dal
terzo piano, sembra morto, Paolo si getta su di lui
, lo
fa risorgere e poi, come se niente fosse, torn
ano tutti di sopra e
Paolo va avanti a far la predica fino all’alba. Una
messa abbastanza lunga, direi. In realtà è un bran
o ricchissimo di
significati. Si svolge il primo giorno della settim
ana, la domenica, il giorno della risurrezione. Per
i cristiani la
domenica è il giorno che da senso a tutto quello ch
e facciamo nel corso della settimana, perché la ris
urrezione
illumina la nostra vita e da senso a tutto, peccato
che oggi abbiamo smesso di chiamarlo il primo gior
no, ma
semplicemente il weekend, o il fine settimana, e qu
esto la dice lunga. Cosa accade la domenica? Erano
riuniti a
spezzare il pane, cioè celebravano l’eucaristia, fa
cevano quello che aveva fatto Gesù. Paolo sta facen
do la predica, e
questo fa capire che la Messa così com’è non ce la
siamo inventata noi. Si dice che l’ambiente era ill
uminato da
molte lampade, e uno dice, per forza, era notte, e
infatti la celebrazione avveniva di notte perché Ge
sù ha fatto
l’ultima cena non al mattino presto come facciamo n
oi, ma anche perché la domenica nel mondo ebraico e
ra giorno
lavorativo, era il sabato la festa, sono i cristian
i che iniziano a celebrare la festa di domenica, e
quindi la gente
smetteva di lavorare la domenica sera, come purtrop
po succede anche oggi dove la domenica purtroppo è
tornata
ad essere giorno lavorativo, perché abbiamo sostitu
ito il Dio di Gesù al dio denaro. Ma il motivo vero
per cui si dice
che l’ambiente era molto illuminato è perché quando
la Chiesa si riunisce a celebrare l’eucaristia c’è
molta luce, è la
luce della Parola di Dio, è la presenza del Signore
. E come Gesù dopo l’ultima cena sarebbe partito i
l giorno dopo per
andare a morire, anche Paolo doveva partire il gior
no dopo. E stavano in una stanza al piano superiore
, come Gesù e
gli apostoli nel cenacolo, e come Gesù prima di and
arsene fa lunghi discorsi agli apostoli, così fa Pa
olo per spiegare
quello che ha fatto Gesù. Paolo diventa come Gesù:
questo è il risultato dell’eucaristia: non siamo no
i che mangiamo
l’Eucaristia, ma è l’Eucaristia che ci mangia, che
ci fa diventare come Gesù, perché noi diventiamo qu
ello che
mangiamo, e se non lo diventiamo è perché siamo qui
a pensare ad altro invece di lasciarci illuminare
dalla sua
Parola. Ora, un ragazzo di nome Eutico, che vuol di
re pensate fortunato, stava alla finestra, e in cas
a si entra dalla
porta, dalla finestra ci entrano i ladri. Interessa
nte no? Lui, invece di essere dentro e ascoltare la
Parola, stava alla
finestra, come quelli che vengono in chiesa non per
partecipare, ma per dovere, e si mettono nascosti
e in fondo per
uscire prima. E cosa succede? Che se non ascolti la
Parola che ti illumina, cadi in un sonno profondo,
che è il sonno
della morte. Se non ascolto la Parola l’eucaristia
è magia, perché è la Parola di Gesù che ci fa capir
e cos’è l’eucaristia,
è diventare come Lui, noi siamo qui per diventare c
ome Lui, non per avere dei favori e delle grazie pe
rché il Signore
ci premia che abbiamo fatto anche oggi il nostro do
vere di bravi cristiani. Ma Paolo, come Gesù che va
nel sepolcro,
che entra nel nostro male, nel nostro peccato, scen
de dal terzo piano e abbraccia quel giovane, che a
quel punto
diventa davvero fortunato, perché lo fa risorgere,
lui che era come morto, e dice a tutti: non temete,
come anche
Gesù risorto disse ai suoi discepoli. Non temete pe
rché è vivo, e poi torna su a celebrare l’eucaristi
a e va avanti a
parlare come se niente fosse, neanche il pronto soc
corso, è strana questa cosa, invece no. Vuol dire c
he davvero
l’eucaristia risuscita i morti, anche quelli che so
no fuori dalla stanza, come quel ragazzo, perché Ge
sù è morto e
risorto per tutti: per voi e per tutti. L’eucaristi
a fa risorgere me perché io diventando come Gesù di
a la vita agli altri,
ecco perché si celebra la domenica, il primo giorno
della settimana, il primo degli altri giorni, perc
hé gli altri giorni
siano come il primo, perché noi uscendo di qui vivi
amo come Gesù il resto dei giorni, facciamo diventa
re Gesù il
Pastore che noi seguiamo, di cui ascoltiamo la voce
, come abbiamo letto nel vangelo. La Messa risuscit
a i morti e il
primo morto a risuscitare sono io, perché ricevo lo
spirito di Gesù che mi fa diventare come lui e sce
ndere dal terzo
piano, nella notte, verso gli altri. Quale che sia
la nostra vocazione. Oggi è la giornata di preghier
a per le vocazioni.
Vuol dire pregare perché siano sempre più numerosi
le giovani e i giovani che scelgono la vita consacr
ata e religiosa
e perché molti diventino preti. Ma, come dice il Pa
pa nel suo messaggio di quest’anno, queste vocazion
i possono
nascere se prima io mi sento attratto da Gesù buon
Pastore, non se sto seduto alla finestra come quel
ragazzo. A
quel punto, che io mi sposi, che io faccia qualunqu
e tipo di lavoro, che io sia in pensione, diventi p
rete o suora è
successivo, è semplicemente il mio modo personale d
i seguire Gesù, e ognuno ha il suo. Il problema è c
he finchè
stiamo alla finestra non ci saranno preti perché ap
punto prima non ci sono cristiani.