domenica 26 aprile 2015

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO B

E’ molto interessante il brano degli Atti che abbia mo ascoltato. In apparenza è solo un episodio tragi comico: san Paolo sta facendo la predica, la tira talmente lung a, fino a mezzanotte, che un ragazzo, seduto sul da vanzale della finestra, si lascia prendere dal sonno, come succed e a tanti durante la messa mentre il prete sta parl ando, e cade dal terzo piano, sembra morto, Paolo si getta su di lui , lo
fa risorgere e poi, come se niente fosse, torn ano tutti di sopra e Paolo va avanti a far la predica fino all’alba. Una messa abbastanza lunga, direi. In realtà è un bran o ricchissimo di significati. Si svolge il primo giorno della settim ana, la domenica, il giorno della risurrezione. Per i cristiani la domenica è il giorno che da senso a tutto quello ch e facciamo nel corso della settimana, perché la ris urrezione illumina la nostra vita e da senso a tutto, peccato che oggi abbiamo smesso di chiamarlo il primo gior no, ma semplicemente il weekend, o il fine settimana, e qu esto la dice lunga. Cosa accade la domenica? Erano riuniti a spezzare il pane, cioè celebravano l’eucaristia, fa cevano quello che aveva fatto Gesù. Paolo sta facen do la predica, e questo fa capire che la Messa così com’è non ce la siamo inventata noi. Si dice che l’ambiente era ill uminato da molte lampade, e uno dice, per forza, era notte, e infatti la celebrazione avveniva di notte perché Ge sù ha fatto l’ultima cena non al mattino presto come facciamo n oi, ma anche perché la domenica nel mondo ebraico e ra giorno lavorativo, era il sabato la festa, sono i cristian i che iniziano a celebrare la festa di domenica, e quindi la gente smetteva di lavorare la domenica sera, come purtrop po succede anche oggi dove la domenica purtroppo è tornata ad essere giorno lavorativo, perché abbiamo sostitu ito il Dio di Gesù al dio denaro. Ma il motivo vero per cui si dice che l’ambiente era molto illuminato è perché quando la Chiesa si riunisce a celebrare l’eucaristia c’è molta luce, è la luce della Parola di Dio, è la presenza del Signore . E come Gesù dopo l’ultima cena sarebbe partito i l giorno dopo per andare a morire, anche Paolo doveva partire il gior no dopo. E stavano in una stanza al piano superiore , come Gesù e gli apostoli nel cenacolo, e come Gesù prima di and arsene fa lunghi discorsi agli apostoli, così fa Pa olo per spiegare quello che ha fatto Gesù. Paolo diventa come Gesù: questo è il risultato dell’eucaristia: non siamo no i che mangiamo l’Eucaristia, ma è l’Eucaristia che ci mangia, che ci fa diventare come Gesù, perché noi diventiamo qu ello che mangiamo, e se non lo diventiamo è perché siamo qui a pensare ad altro invece di lasciarci illuminare dalla sua Parola. Ora, un ragazzo di nome Eutico, che vuol di re pensate fortunato, stava alla finestra, e in cas a si entra dalla porta, dalla finestra ci entrano i ladri. Interessa nte no? Lui, invece di essere dentro e ascoltare la Parola, stava alla finestra, come quelli che vengono in chiesa non per partecipare, ma per dovere, e si mettono nascosti e in fondo per uscire prima. E cosa succede? Che se non ascolti la Parola che ti illumina, cadi in un sonno profondo, che è il sonno della morte. Se non ascolto la Parola l’eucaristia è magia, perché è la Parola di Gesù che ci fa capir e cos’è l’eucaristia, è diventare come Lui, noi siamo qui per diventare c ome Lui, non per avere dei favori e delle grazie pe rché il Signore ci premia che abbiamo fatto anche oggi il nostro do vere di bravi cristiani. Ma Paolo, come Gesù che va nel sepolcro, che entra nel nostro male, nel nostro peccato, scen de dal terzo piano e abbraccia quel giovane, che a quel punto diventa davvero fortunato, perché lo fa risorgere, lui che era come morto, e dice a tutti: non temete, come anche Gesù risorto disse ai suoi discepoli. Non temete pe rché è vivo, e poi torna su a celebrare l’eucaristi a e va avanti a parlare come se niente fosse, neanche il pronto soc corso, è strana questa cosa, invece no. Vuol dire c he davvero l’eucaristia risuscita i morti, anche quelli che so no fuori dalla stanza, come quel ragazzo, perché Ge sù è morto e risorto per tutti: per voi e per tutti. L’eucaristi a fa risorgere me perché io diventando come Gesù di a la vita agli altri, ecco perché si celebra la domenica, il primo giorno della settimana, il primo degli altri giorni, perc hé gli altri giorni siano come il primo, perché noi uscendo di qui vivi amo come Gesù il resto dei giorni, facciamo diventa re Gesù il Pastore che noi seguiamo, di cui ascoltiamo la voce , come abbiamo letto nel vangelo. La Messa risuscit a i morti e il primo morto a risuscitare sono io, perché ricevo lo spirito di Gesù che mi fa diventare come lui e sce ndere dal terzo piano, nella notte, verso gli altri. Quale che sia la nostra vocazione. Oggi è la giornata di preghier a per le vocazioni. Vuol dire pregare perché siano sempre più numerosi le giovani e i giovani che scelgono la vita consacr ata e religiosa e perché molti diventino preti. Ma, come dice il Pa pa nel suo messaggio di quest’anno, queste vocazion i possono nascere se prima io mi sento attratto da Gesù buon Pastore, non se sto seduto alla finestra come quel ragazzo. A quel punto, che io mi sposi, che io faccia qualunqu e tipo di lavoro, che io sia in pensione, diventi p rete o suora è successivo, è semplicemente il mio modo personale d i seguire Gesù, e ognuno ha il suo. Il problema è c he finchè stiamo alla finestra non ci saranno preti perché ap punto prima non ci sono cristiani.