Ogni anno, nella Quaresima ambrosiana, si leggono o
gni domenica gli stessi lunghissimi e splendidi van
geli.
Cambiano solo le altre letture. Ma siccome è imposs
ibile in una predica spiegare per filo e per segno
non solo il lungo
brano di vangelo, ma anche le altre letture, vorrei
provare a individuare un tema di fondo che lega qu
este letture, ed
è quello del rapporto tra verità e menzogna. La ver
ità ci
rende liberi, dice Gesù, la menzogna ci fa s
chiavi. La verità
che Gesù proclama è che Dio è un Padre che ci ama,
che noi siamo figli amati e quindi che gli altri so
no nostri fratelli.
Se io capisco questa cosa e ci credo, divento liber
o perché non sono più schiavo di niente e di nessun
o e quindi non
ho più paura, sono nella pace, libero dal peccato,
sicuro da ogni turbamento, altrimenti sono un disgr
aziato, anche se
vengo in chiesa. È quello che non capivano gli avve
rsari di Gesù. Dicevano: noi siamo figli di Abramo,
il nostro padre è
Abramo, quindi il nostro Padre è Dio, e Gesù rispon
de: non è vero, il vostro padre è satana perché cer
cate di
uccidermi. Se davvero pensate che Dio è vostro Padr
e non potete uccidermi, perché io sono vostro frate
llo, e infatti
dicendovi che io sono il Figlio di Dio vi sto dicen
do che Dio è Padre, e un Padre ama i suoi figli, no
n li vuole uccidere.
Se voi non mi accettate come fratello vuol dire che
non vi considerate figli e non avete Dio come Padr
e, perché per
voi Dio è un’altra cosa. Siete schiavi di una menzo
gna, perché Dio è Padre, voi invece credete che Dio
sia il potente
che spacca tutto, e come potete amare un Dio così?
Di un Dio così avete paura, non vi sentite amati vo
i e di
conseguenza considerate anche gli altri diversi da
voi come nemici, cercate di avere il potere su tutt
i, degni figli un
Dio padrone, non padre. Di conseguenza avete paura
di morire (certo, perché se pensate che Dio è catti
vo, vuol dire
che Dio vuole punirci e ammazzarci), diventate egoi
sti con gli altri, vivete in guerra con tutti, odia
te voi stessi perché
non vi sentite amati, pensate che tutto comincia e
finisce qui, siete appunto vittime della menzogna e
quindi schiavi
di tutte le vostre paure che sono poi sono false pa
ure. La verità che io vi dico, invece, vi fa divent
are liberi. Uno crede
di essere libero perché può fare quello che vuole,
invece non è vero, perché chi crede nelle menzogne
non fa quello
che vuole, ma quello che gli viene dettato dalle pa
ure che nascono da queste menzogne. La verità che i
o vi dico vi fa
diventare veramente liberi, perché vi libera dalla
menzogna, vi fa capire chi è Dio, chi sono io e chi
sono gli altri, e
allora diventate liberi di amare come Dio ama noi,
e non avete più paura di niente e di nessuno. Uno c
rede di essere
libero, ma finchè non conosce questa verità è schia
vo della menzogna. Pensa che Dio e il mondo sono la
causa dei
suoi mali e allora segue il suo istinto, come gli a
nimali, per difendersi. E’ il peccato originale. Ge
sù ci libera da questo
peccato perché col Battesimo ci fa vedere che Dio n
on è così. Se capisco questa cosa allora io divento
come Dio,
capace di amare come Lui. Dipende quale Dio ho in t
esta. Capite allora perché dobbiamo imparare a cono
scere
quello che ha detto Gesù, conoscere la bella notizi
a del vangelo. Convertirsi vuol dire credere in que
sta Parola, fidarsi
di Gesù, e quindi cambiare il nostro modo di pensar
e. La prima lettura parlava dei profeti e diceva ch
e bisogna
ascoltare i profeti e non gli indovini, i negromant
i, quelli che fanno sortilegi, i maghi, gli incanta
tori. Perché questa
gente ti mette addosso tante paure, ti fa credere c
he il tuo futuro sarà bello o brutto a seconda di q
uello che dice
l’oroscopo oppure se ti metti a fare quello che ti
dicono loro, e una volta, e magari ancora oggi, c’e
rano addirittura
quelli che chiedevano sacrifici umani, per questo d
ice il Deuteronomio: non si trovi in Israele chi fa
passare per il
fuoco il figlio o la figlia. Ma senza bisogno di ar
rivare a questi eccessi, il punto qual è? Essere sc
hiavi della menzogna,
quella di credere che Dio non ci ama e che il nostr
o futuro, bello o brutto, dipende da Dio, dagli alt
ri, dalle stelle, dal
favore dei morti, che se faccio certe cose le cose
vanno bene, se no vanno male, insomma si vive in me
zzo a
superstizioni, quindi a menzogne. Il profeta invece
è colui che ha capito qual è la verità e che le co
se nella vita vanno
come devono andare, quello che conta è come io le a
ffronto. Il profeta le affronta con gli occhi di Di
o, come Gesù,
sapendo che siamo figli amati, che il Signore è sem
pre con noi, che non ci abbandona nemmeno in mezzo
alla morte,
preoccupato non di ricevere, ma di dare, non di ess
ere compreso, ma di comprendere, non di essere serv
ito, ma di
servire: è libero da se stesso e pronto ad amare gl
i altri. Ha capito che nella vita le cose vanno ben
e o male a seconda
di come io le affronto, da uomo libero o schiavo de
lla menzogna. San Paolo capisce questa cosa talment
e bene che
nella lettura di oggi parla di giustizia di Dio e d
i giustificazione dicendo: Dio è giusto perché con
Gesù ci ha giustificato
tutti. Cosa vuol dire? È come le giustificazioni ch
e si portano a scuola o sul lavoro quando si è asse
nti. Se sono
assente perché non avevo voglia di andare vengo pun
ito, se sono assente perché ero malato sono giustif
icato. Allo
stesso modo Dio ci giustifica sempre quando facciam
o un peccato perché per lui siamo sempre suoi figli
. Dio è giusto
non perché premia e castiga, ma perché siccome è Pa
dre ci considera sempre suoi figli anche quando non
ci
comportiamo così. Questa è la verità che ci fa dive
ntare liberi di amare. Che ci fa diventare buoni co
me Dio.