domenica 28 febbraio 2016

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C

Ogni anno, nella Quaresima ambrosiana, si leggono o gni domenica gli stessi lunghissimi e splendidi van geli. Cambiano solo le altre letture. Ma siccome è imposs ibile in una predica spiegare per filo e per segno non solo il lungo brano di vangelo, ma anche le altre letture, vorrei provare a individuare un tema di fondo che lega qu este letture, ed è quello del rapporto tra verità e menzogna. La ver ità ci
rende liberi, dice Gesù, la menzogna ci fa s chiavi. La verità che Gesù proclama è che Dio è un Padre che ci ama, che noi siamo figli amati e quindi che gli altri so no nostri fratelli. Se io capisco questa cosa e ci credo, divento liber o perché non sono più schiavo di niente e di nessun o e quindi non ho più paura, sono nella pace, libero dal peccato, sicuro da ogni turbamento, altrimenti sono un disgr aziato, anche se vengo in chiesa. È quello che non capivano gli avve rsari di Gesù. Dicevano: noi siamo figli di Abramo, il nostro padre è Abramo, quindi il nostro Padre è Dio, e Gesù rispon de: non è vero, il vostro padre è satana perché cer cate di uccidermi. Se davvero pensate che Dio è vostro Padr e non potete uccidermi, perché io sono vostro frate llo, e infatti dicendovi che io sono il Figlio di Dio vi sto dicen do che Dio è Padre, e un Padre ama i suoi figli, no n li vuole uccidere. Se voi non mi accettate come fratello vuol dire che non vi considerate figli e non avete Dio come Padr e, perché per voi Dio è un’altra cosa. Siete schiavi di una menzo gna, perché Dio è Padre, voi invece credete che Dio sia il potente che spacca tutto, e come potete amare un Dio così? Di un Dio così avete paura, non vi sentite amati vo i e di conseguenza considerate anche gli altri diversi da voi come nemici, cercate di avere il potere su tutt i, degni figli un Dio padrone, non padre. Di conseguenza avete paura di morire (certo, perché se pensate che Dio è catti vo, vuol dire che Dio vuole punirci e ammazzarci), diventate egoi sti con gli altri, vivete in guerra con tutti, odia te voi stessi perché non vi sentite amati, pensate che tutto comincia e finisce qui, siete appunto vittime della menzogna e quindi schiavi di tutte le vostre paure che sono poi sono false pa ure. La verità che io vi dico, invece, vi fa divent are liberi. Uno crede di essere libero perché può fare quello che vuole, invece non è vero, perché chi crede nelle menzogne non fa quello che vuole, ma quello che gli viene dettato dalle pa ure che nascono da queste menzogne. La verità che i o vi dico vi fa diventare veramente liberi, perché vi libera dalla menzogna, vi fa capire chi è Dio, chi sono io e chi sono gli altri, e allora diventate liberi di amare come Dio ama noi, e non avete più paura di niente e di nessuno. Uno c rede di essere libero, ma finchè non conosce questa verità è schia vo della menzogna. Pensa che Dio e il mondo sono la causa dei suoi mali e allora segue il suo istinto, come gli a nimali, per difendersi. E’ il peccato originale. Ge sù ci libera da questo peccato perché col Battesimo ci fa vedere che Dio n on è così. Se capisco questa cosa allora io divento come Dio, capace di amare come Lui. Dipende quale Dio ho in t esta. Capite allora perché dobbiamo imparare a cono scere quello che ha detto Gesù, conoscere la bella notizi a del vangelo. Convertirsi vuol dire credere in que sta Parola, fidarsi di Gesù, e quindi cambiare il nostro modo di pensar e. La prima lettura parlava dei profeti e diceva ch e bisogna ascoltare i profeti e non gli indovini, i negromant i, quelli che fanno sortilegi, i maghi, gli incanta tori. Perché questa gente ti mette addosso tante paure, ti fa credere c he il tuo futuro sarà bello o brutto a seconda di q uello che dice l’oroscopo oppure se ti metti a fare quello che ti dicono loro, e una volta, e magari ancora oggi, c’e rano addirittura quelli che chiedevano sacrifici umani, per questo d ice il Deuteronomio: non si trovi in Israele chi fa passare per il fuoco il figlio o la figlia. Ma senza bisogno di ar rivare a questi eccessi, il punto qual è? Essere sc hiavi della menzogna, quella di credere che Dio non ci ama e che il nostr o futuro, bello o brutto, dipende da Dio, dagli alt ri, dalle stelle, dal favore dei morti, che se faccio certe cose le cose vanno bene, se no vanno male, insomma si vive in me zzo a superstizioni, quindi a menzogne. Il profeta invece è colui che ha capito qual è la verità e che le co se nella vita vanno come devono andare, quello che conta è come io le a ffronto. Il profeta le affronta con gli occhi di Di o, come Gesù, sapendo che siamo figli amati, che il Signore è sem pre con noi, che non ci abbandona nemmeno in mezzo alla morte, preoccupato non di ricevere, ma di dare, non di ess ere compreso, ma di comprendere, non di essere serv ito, ma di servire: è libero da se stesso e pronto ad amare gl i altri. Ha capito che nella vita le cose vanno ben e o male a seconda di come io le affronto, da uomo libero o schiavo de lla menzogna. San Paolo capisce questa cosa talment e bene che nella lettura di oggi parla di giustizia di Dio e d i giustificazione dicendo: Dio è giusto perché con Gesù ci ha giustificato tutti. Cosa vuol dire? È come le giustificazioni ch e si portano a scuola o sul lavoro quando si è asse nti. Se sono assente perché non avevo voglia di andare vengo pun ito, se sono assente perché ero malato sono giustif icato. Allo stesso modo Dio ci giustifica sempre quando facciam o un peccato perché per lui siamo sempre suoi figli . Dio è giusto non perché premia e castiga, ma perché siccome è Pa dre ci considera sempre suoi figli anche quando non ci comportiamo così. Questa è la verità che ci fa dive ntare liberi di amare. Che ci fa diventare buoni co me Dio.