I 40 giorni della Quaresima rappresentano la nostra
vita che speriamo duri più di 40 giorni e anche di
40 anni: per
molti dura di meno, per altri di più. Ma quel che c
onta non è quanto dura, ma come la viviamo. E la Qu
aresima ogni
anno si ripete perché noi ci chiediamo se la viviam
o come battezzati oppure no. E i vangeli di queste
domeniche
parlano proprio del Battesimo. Ricordate le tentazi
oni di
Gesù nel deserto? Noi nella vita siamo tenta
ti ogni giorno se
vivere come battezzati oppure no. E il battezzato c
hi è? Lo diceva Gesù alla samaritana. È colui che b
eve l'acqua che
zampilla per la vita eterna. L'acqua è Gesù stesso,
è la sua Parola, il suo Spirito. Cosa fa la sua Pa
rola se l'ascoltiamo?
Ci dona la gioia, placa la nostra sete di gioia. Pe
rché? Perché ci dona il suo Spirito e cosa fa il su
o Spirito? Lo spiegava
Gesù nel Vangelo di domenica scorsa. Ci fa sentire
figli amati da un Dio che ci è Padre, e allora non
dobbiamo avere
più paura di niente, nemmeno della morte, e che lo
scopo della vita è amare gli altri come Dio ama noi
. Se non
capiamo questa cosa siamo figli della menzogna, cio
è andiamo avanti tutta la vita a farci problemi e a
d avere mille
paure perché invece di credere in questa verità che
ci ha detto Gesù, crediamo che Dio non ci vuol ben
e, non ci
sentiamo amati e diventiamo egoisti e cattivi, rest
iamo dunque senza gioia. Insomma, siamo ciechi, ed
eccoci al
vangelo di oggi. Ciechi non con gli occhi, ma nel c
uore e nella mente: non vediamo le cose come sono.
Ecco perché
Gesù guarisce un cieco, cieco fin dalla nascita, pe
rché noi fin dalla nascita, se nessuno ci dice e ci
fa capire che siamo
amati, siamo fregati. Qual è la differenza tra un b
ambino battezzato e uno non battezzato, o tra un uo
mo battezzato
e uno non battezzato? Qualcuno di voi riuscirebbe a
distinguere se uno è battezzato o meno? Certamente
no. La
differenza è che uno battezzato sa che Dio è un Pad
re che lo ama, e uno non battezzato non lo sa. Dio
ama tutti, ma
a cosa serve che Dio ci ama se noi non lo sappiamo?
A niente. Col Battesimo ci viene detto. Poi però q
uesta cosa va
capita e ci vuole tutta la vita per capire questa c
osa, e ci vuole qualcuno che l’ha capita e ce la in
segna, facendocela
vedere, perché se io ti dico che ti amo e poi ti pr
endo a sberle o cerco di fregarti, tu non puoi capi
re che io ti amo, o
no? L’amore di Dio per me io lo posso capire se c’è
qualcuno che mi ama. E quando capisco questa cosa,
ecco che
non sono più figlio delle tenebre, ma un figlio del
la luce, come spiegava San Paolo nella seconda lett
ura di oggi.
L’acqua del Battesimo, che è l’acqua della piscina
di Siloe dove il cieco va a bagnarsi, è come l’acqu
a scaturita dalla
roccia colpita dal bastone di Mosè in mezzo al dese
rto che disseta tutti. È quest’acqua, lo abbiamo de
tto, è Gesù
stesso (Siloe significa Inviato, e Gesù è l'inviato
del Padre che ci fa vedere chi è Dio veramente). S
e noi veniamo
immersi nell'acqua che è Gesù cosa succede? Nell'ac
qua che succede? Che anneghiamo, che moriamo. Ma co
sa
muore? Muore l'uomo vecchio con tutte le sue paure
perché Gesù ci dà il suo Spirito che ci fa sentire
amati e ci
rende capaci di amare. Col Battesimo noi capiamo di
essere figli di un Dio che è Padre, fratelli di Ge
sù, dimora dello
Spirito santo. Insomma, rinasciamo, risorgiamo è in
fatti domenica prossima leggeremo la risurrezione d
i Lazzaro. Se
non capiamo questa cosa continuiamo a restare ciech
i come gli avversari di Gesù nel Vangelo di oggi ch
e non
vogliono credere in questa cosa, a differenza del c
ieco che invece arriva a vedere. Ed è molto bello i
n cui il cieco
arriva a vedere perché ci fa “vedere” appunto come
anche noi possiamo arrivare a vedere, a capire cioè
il dono del
Battesimo e quindi a vivere da illuminati e non da
ciechi. Gesù sputò per terra, fece del fango con la
saliva, spalmò il
fango sui suoi occhi e gli disse di andarsi a lavar
e alla piscina di Siloe. Fa qualcosa di molto concr
eto che “a prima
vista” ci fa anche un po’ schifo, ma sono gesti sim
bolici che vanno capiti. Quando nel libro della Gen
esi c’è scritto che
Dio creò l’uomo con la polvere della terra, si vuol
dire che l’uomo è una creatura fragile come la pol
vere della terra,
con tutte le conseguenze, malattie del corpo e dell
o spirito comprese. La saliva invece ricorda la mad
re che la stende
sulle ferite del bambino, e quindi è lo Spirito di
Gesù, è l’acqua che zampilla per la vita eterna, è
l’amore di Dio. La
saliva unita alla terra diventa fango e questo fang
o viene messo sugli occhi del cieco, per dire: guar
da che tu che sei
un essere fragile e povero, però sei amato dal Sign
ore. Questa cosa la capisci se ti lavi nella piscin
a di Siloe, che è
Gesù: se ti fidi di Lui, di quello che Lui ci ha de
tto, non affondi più nel fango, vedi le cose come s
tanno, non credi più
nelle tue paure, non sei più figlio della menzogna,
figlio delle tenebre, ma della luce. Qualcuno anco
ra oggi dice che
la fede è cieca, e invece è il contrario: la fede c
i vede benissimo, ci fa vedere le cose come stanno
veramente. La fede
in Gesù mi fa capire che Dio mi ama anche quando mi
sento una schifezza, che in mezzo alle croci lui l
e porta con
me, che non devo avere paura della morte perché qua
ndo muoio lui mi fa risorgere e vivo per sempre, ch
e nella vita
devo imparare a sentire che Dio è un Padre che mi a
ma e amare gli altri come fratelli facendo loro que
llo che vorrei
che loro facessero a me. Se capisco queste cose e l
e vivo, allora non sono più cieco, ma sono risorto.
E così sia.