domenica 6 marzo 2016

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C

 I 40 giorni della Quaresima rappresentano la nostra vita che speriamo duri più di 40 giorni e anche di 40 anni: per molti dura di meno, per altri di più. Ma quel che c onta non è quanto dura, ma come la viviamo. E la Qu aresima ogni anno si ripete perché noi ci chiediamo se la viviam o come battezzati oppure no. E i vangeli di queste domeniche parlano proprio del Battesimo. Ricordate le tentazi oni di
Gesù nel deserto? Noi nella vita siamo tenta ti ogni giorno se vivere come battezzati oppure no. E il battezzato c hi è? Lo diceva Gesù alla samaritana. È colui che b eve l'acqua che zampilla per la vita eterna. L'acqua è Gesù stesso, è la sua Parola, il suo Spirito. Cosa fa la sua Pa rola se l'ascoltiamo? Ci dona la gioia, placa la nostra sete di gioia. Pe rché? Perché ci dona il suo Spirito e cosa fa il su o Spirito? Lo spiegava Gesù nel Vangelo di domenica scorsa. Ci fa sentire figli amati da un Dio che ci è Padre, e allora non dobbiamo avere più paura di niente, nemmeno della morte, e che lo scopo della vita è amare gli altri come Dio ama noi . Se non capiamo questa cosa siamo figli della menzogna, cio è andiamo avanti tutta la vita a farci problemi e a d avere mille paure perché invece di credere in questa verità che ci ha detto Gesù, crediamo che Dio non ci vuol ben e, non ci sentiamo amati e diventiamo egoisti e cattivi, rest iamo dunque senza gioia. Insomma, siamo ciechi, ed eccoci al vangelo di oggi. Ciechi non con gli occhi, ma nel c uore e nella mente: non vediamo le cose come sono. Ecco perché Gesù guarisce un cieco, cieco fin dalla nascita, pe rché noi fin dalla nascita, se nessuno ci dice e ci fa capire che siamo amati, siamo fregati. Qual è la differenza tra un b ambino battezzato e uno non battezzato, o tra un uo mo battezzato e uno non battezzato? Qualcuno di voi riuscirebbe a distinguere se uno è battezzato o meno? Certamente no. La differenza è che uno battezzato sa che Dio è un Pad re che lo ama, e uno non battezzato non lo sa. Dio ama tutti, ma a cosa serve che Dio ci ama se noi non lo sappiamo? A niente. Col Battesimo ci viene detto. Poi però q uesta cosa va capita e ci vuole tutta la vita per capire questa c osa, e ci vuole qualcuno che l’ha capita e ce la in segna, facendocela vedere, perché se io ti dico che ti amo e poi ti pr endo a sberle o cerco di fregarti, tu non puoi capi re che io ti amo, o no? L’amore di Dio per me io lo posso capire se c’è qualcuno che mi ama. E quando capisco questa cosa, ecco che non sono più figlio delle tenebre, ma un figlio del la luce, come spiegava San Paolo nella seconda lett ura di oggi. L’acqua del Battesimo, che è l’acqua della piscina di Siloe dove il cieco va a bagnarsi, è come l’acqu a scaturita dalla roccia colpita dal bastone di Mosè in mezzo al dese rto che disseta tutti. È quest’acqua, lo abbiamo de tto, è Gesù stesso (Siloe significa Inviato, e Gesù è l'inviato del Padre che ci fa vedere chi è Dio veramente). S e noi veniamo immersi nell'acqua che è Gesù cosa succede? Nell'ac qua che succede? Che anneghiamo, che moriamo. Ma co sa muore? Muore l'uomo vecchio con tutte le sue paure perché Gesù ci dà il suo Spirito che ci fa sentire amati e ci rende capaci di amare. Col Battesimo noi capiamo di essere figli di un Dio che è Padre, fratelli di Ge sù, dimora dello Spirito santo. Insomma, rinasciamo, risorgiamo è in fatti domenica prossima leggeremo la risurrezione d i Lazzaro. Se non capiamo questa cosa continuiamo a restare ciech i come gli avversari di Gesù nel Vangelo di oggi ch e non vogliono credere in questa cosa, a differenza del c ieco che invece arriva a vedere. Ed è molto bello i n cui il cieco arriva a vedere perché ci fa “vedere” appunto come anche noi possiamo arrivare a vedere, a capire cioè il dono del Battesimo e quindi a vivere da illuminati e non da ciechi. Gesù sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sui suoi occhi e gli disse di andarsi a lavar e alla piscina di Siloe. Fa qualcosa di molto concr eto che “a prima vista” ci fa anche un po’ schifo, ma sono gesti sim bolici che vanno capiti. Quando nel libro della Gen esi c’è scritto che Dio creò l’uomo con la polvere della terra, si vuol dire che l’uomo è una creatura fragile come la pol vere della terra, con tutte le conseguenze, malattie del corpo e dell o spirito comprese. La saliva invece ricorda la mad re che la stende sulle ferite del bambino, e quindi è lo Spirito di Gesù, è l’acqua che zampilla per la vita eterna, è l’amore di Dio. La saliva unita alla terra diventa fango e questo fang o viene messo sugli occhi del cieco, per dire: guar da che tu che sei un essere fragile e povero, però sei amato dal Sign ore. Questa cosa la capisci se ti lavi nella piscin a di Siloe, che è Gesù: se ti fidi di Lui, di quello che Lui ci ha de tto, non affondi più nel fango, vedi le cose come s tanno, non credi più nelle tue paure, non sei più figlio della menzogna, figlio delle tenebre, ma della luce. Qualcuno anco ra oggi dice che la fede è cieca, e invece è il contrario: la fede c i vede benissimo, ci fa vedere le cose come stanno veramente. La fede in Gesù mi fa capire che Dio mi ama anche quando mi sento una schifezza, che in mezzo alle croci lui l e porta con me, che non devo avere paura della morte perché qua ndo muoio lui mi fa risorgere e vivo per sempre, ch e nella vita devo imparare a sentire che Dio è un Padre che mi a ma e amare gli altri come fratelli facendo loro que llo che vorrei che loro facessero a me. Se capisco queste cose e l e vivo, allora non sono più cieco, ma sono risorto. E così sia.