venerdì 24 dicembre 2021

SANTO NATALE 2021

Nonostante il Covid, a Natale le chiese si riempiono, anche se non totalmente per via dei distanziamenti, per tornare ad essere semi vuote o semi piene nei restanti giorni dell’anno, e allora io mi sono chiesto: qual è la forza così attrattiva del Natale, tale da far riaffiorare in tutti il desiderio di Dio?

Non sono un sociologo e quindi non ho risposte adeguate, però penso che uno dei motivi sia il fatto che il Natale è la festa che più di ogni altra ci fa sentire la vicinanza di Dio, talmente vicino da diventare un uomo, uno di noi. Purtroppo, poi, finita la festa, tutto ritorna come prima, Dio torna ad apparire lontano, nel senso di distante dalle problematiche della nostra vita quotidiana. Questo perché ogni uomo, quale che sia la sua religione, dall’inizio dei tempi, quando pensa a Dio lo pensa sempre in un modo: quell’essere superiore, infinito e creatore che, se è buono, dovrebbe usare il suo potere per fare giustizia, punire i malvagi, premiare i buoni, proteggerci, custodirci, farci andar bene le cose, salvarci dalla pandemia, farci diventare più buoni, farci trovare il lavoro, donare pace, serenità, salute, farci morire il più tardi possibile e, possibilmente, farci morire bene. Non è forse questo, normalmente, l’oggetto delle nostre preghiere? Ecco perché, quando Dio non risponde a queste richieste, e il più delle volte sembra proprio non rispondere, visto come va il mondo, molti vanno in crisi, altri perdono la fede, altri ancora, più semplicemente, concludono che Dio è inutile. Eppure a Natale, come per magia, in tutti rinasce un sentimento religioso tanto che, se non a Dio, almeno a Babbo Natale una letterina di richieste viene inviata, perché è una festa che, almeno per un giorno, ci fa sentire la vicinanza di Dio, o meglio, di questo Dio, del Dio che vorremmo noi, che immaginiamo noi, un Dio che, in sostanza, è solo la proiezione dei nostri desideri e, spesso, dei nostri deliri di onnipotenza. Ma Dio è questo?  Dio, se c’è, è trascendente, la nostra mente non può nemmeno pensarlo, immaginarlo, solo che, quando lo fa, lo pensa e lo immagina così, come quello che può fare tutto, ed è per questo che, quando non fa quello che ci parrebbe logico che facesse, uno smette di credere o pensa che Dio sia inutile. Noi cristiani, invece, quello che sappiamo di Dio è solo quello che di Dio ci ha fatto vedere Gesù. Gesù stesso ha detto: chi vede me vede il Padre. Il guaio è che poi, invece di fissare il nostro sguardo su Gesù, proiettiamo anche su Gesù le nostre false idee di Dio, e così non se ne viene più a capo. È solo misurandoci sulla sua Parola che possiamo scoprire chi è Dio. E il natale di Gesù, il fatto che Dio si sia fatto uomo, in realtà non ci fa solo vedere che Dio è con noi, anche perché poi, con la Pasqua, Gesù risorto ha donato il suo Spirito per mostrarci che Dio non è solo con noi, ma è dentro di noi, quindi che Dio può continuamente incarnarsi, nascere e agire attraverso di noi, se noi glielo permettiamo. Questa è la rivoluzione del cristianesimo: quel Dio che nessuno conosce e che tutti si inventano a propria immagine, si manifesta, si rende visibile e agisce non dall’alto in modo magico risolvendo i nostri problemi, ma attraverso ogni uomo e ogni donna quando pensano e agiscono con gli stessi sentimenti di Gesù. In Gesù, Dio si è umanizzato, mostrandoci che il suo potere non è quello di cambiare le cose che non vanno coi suoi magici problemi o attraverso le nostre preghiere, ma è quello di trasformare noi, di trasformarci a immagine di Gesù, facendoci diventare divini come lui, facendoci risorgere, al punto che neanche la morte del corpo possa distruggere la nostra persona, come è accaduto a Gesù. Ogni pensiero, ogni parola e ogni azione di Gesù erano finalizzati sempre e soltanto a dare vita, a curare chi aveva bisogno, ad amare i nemici, a cercare la verità e la giustizia, a combattere l’ingiustizia, a creare rapporti di fraternità attraverso la logica del servizio e non del potere, a non pensare ai propri interessi, mostrando che la gioia non è in quello che si ha, ma che si dà. E ha dato a tutti il suo Spirito per fare come lui, per vivere la nostra umanità come lui. E più ci umanizziamo, più diventiamo divini. L’unico modo che Dio ha per rivelarsi e manifestare la sua onnipotenza è attraverso di noi nella misura in cui noi ci umanizziamo, compiamo gesti umani finalizzati al bene di ogni uomo, come ha fatto Gesù. E’ solo attraverso la nostra umanità che Dio rivela al mondo il suo volto: è compito nostro essere immagine di Dio, dare carne al Verbo. Questa è la missione della Chiesa quando annuncia la nascita di Gesù. Natale è quando Cristo nasce in me e io mi dispongo a far si che possa crescere nei restanti giorni della mia vita, per diventare io un altro Cristo e così permettere a Dio, nel corso della storia, di realizzare il suo sogno, quello di essere tutto in tutti.