domenica 10 dicembre 2023

8/12/23 IMMACOLATA CONCEZIONE

Nei vangeli non si racconta né l’inizio né la fine della vita terrena di Maria. Però la Chiesa celebra la nascita di Maria con la festa dell’Immacolata, e la sua morte con la festa dell’Assunzione. Immacolata vuol dire senza peccato originale. Immacolata Concezione vuol dire che Maria è stata concepita senza 

peccato originale. Quando ancora era nel grembo di sua madre. Perché, non dimentichiamocelo, noi siamo nati nove mesi prima del giorno del nostro compleanno. Chi comincia ad avere una certa età non è molto felice pensare che ai suoi anni effettivi deve aggiungere nove mesi. Chi pensa che l’aborto non sia un omicidio deve invece riflettere sul fatto che noi non siamo nati quando siamo stati partoriti, ma nove mesi prima, quando cioè siamo stati concepiti. Ma, tornando a Maria, di lei diciamo che è stata concepita senza peccato originale, e le letture di questa festa sono scelte per spiegare cos’è questo peccato originale. La prima lettura, una delle pagine più difficili e non comprese della Bibbia, non racconta un fatto storico accaduto all’inizio dell’umanità, quasi che all’inizio dell’umanità ci fossero serpenti parlanti o alberi che non esistono in natura (l’albero della conoscenza del bene e del male, tra l’altro, non è un albero di mele), ma vuole spiegare cosa c’è all’origine di tutti nostri mali e di tutti i disastri provocati dagli uomini, quelli che generano lotte, invidie, guerre, gelosie, ingiustizie, egoismi, morte e distruzione. All’origine c’è il fatto che gli uomini, simboleggiati da Adamo ed Eva, che rappresentano l’umanità, non si fidano di Dio perché credono in una menzogna. C’è chi pensa che all’origine della nostra esistenza ci sia il nulla, che veniamo dal nulla e finiamo nel nulla, per cui la vita non ha senso: ne consegue che vivere in un modo o nell’altro è indifferente. Oppure, se uno è credente, ma pensa, come Adamo ed Eva, che all’origine della nostra vita ci sia un Dio distante, lontano, invidioso della nostra felicità, che proibisce per capriccio di mangiare i frutti di un albero, un legislatore che vuole essere ubbidito, di cui avere paura, un giudice implacabile che premia i buoni e punisce i cattivi, va a finire che, credendo nella menzogna (ecco il peccato originale) che Dio sia un mostro, di conseguenza, essere figli di questo Dio, creati a sua immagine, fa si che si diventi dei mostri, che la vita diventi un inferno e che si costruisca l’inferno. Questo è il peccato originale, origine di tutti gli altri peccati. E tutti di fatto nasciamo in questa condizione che viene trasmessa di generazione in generazione, perché chi nasce eredita una vita già inquinata a causa dei nostri errori, dell’ingiustizia, del nostro egoismo e di questa immagine distorta di Dio. Gesù ci salva da questo “peccato”, perché ci rivela che le cose non stanno così. Gesù ci salva da questo peccato perché rivela che all’origine della nostra vita, come scrive san Paolo nel brano della lettera agli Efesini che abbiamo ascoltato, c’è un Padre che non vuole la morte, ma la vita e la gioia dei suoi figli; un Padre che ha un unico disegno, quello di farci diventare santi come egli è santo, e immacolati, cioè irreprensibili, nella carità, come Dio, perché Dio è amore. Questo Dio ci ha creati a immagine di Gesù, nel senso che Gesù è il modello di uomo sul quale Dio ha pensato ciascuno di noi. Se aderisco a Gesù, se mi fido di lui, se mi lascio guidare dal suo Spirito, realizzo la mia umanità, e il suo destino di risurrezione diventa anche il mio. Maria ne è la prova. Proprio perché Maria è una creatura come noi, e Maria, nel vangelo, viene chiamata piena di grazia, cioè riempita d’amore, diventa nostra sorella: queste parole ognuno di noi deve sentirle rivolte a sé: è così che Dio concepisce ciascuno di noi. E dunque, la Chiesa ci presenta Maria immacolata fin dal suo concepimento per indicarci in che modo Dio concepisce, cioè pensa, considera, ciascuno di noi, fin dal nostro concepimento. Che all’origine della nostra vita non c’è il nulla o un Dio cattivo, ma un disegno buono, che conduce non finire al cimitero, ma alla gloria della risurrezione se, come Maria, lo accogliamo. Per questo, il termine della vita di Maria si celebra con la festa della sua assunzione. Quindi vedete come l'inizio (la concezione immacolata) e la fine (l’assunzione) della vita terrena di Maria ci mostrano qual è il progetto che Dio ha su ciascuno di noi, di fronte al quale non possiamo fare altro, come Maria, che gioire e fare eucaristia, cioè dire grazie.