lunedì 8 dicembre 2014

IMMACOLATA CONCEZIONE ANNO B

Quando Dante Alighieri nel Paradiso parla di Maria, dice che la Madonna è “Termine fisso d’eterno consiglio”. Cosa vuol dire? Che in questa donna si compie tutto il disegno di Dio sul mondo. Il disegno di Dio è che noi uomini gli diciamo di si, rispondiamo di si al suo progetto d’amore su di noi. E Maria è la prima persona che dice sì a Dio. E quando qualcuno gli dice di si cosa succede? Che Dio viene, Dio diventa uomo e noi diventiamo come Dio. Quello che è successo a Maria. Questo è il sogno di Dio per ciascuno. In Maria noi vediamo il sogno di Dio che si realizza. Il brano della Genesi che abbiamo ascoltato come lettura non racconta, come spesso si crede e viene spiegato, quello che è
successo al primo uomo e alla prima donna, ma il sogno infranto di Dio che ci ha fatti per essere con Lui, per essere come Lui, santi e immacolati nella carità, diceva san Paolo nell’epistola. Santi, cioè come Dio. Gesù ci ha rivelato che Dio è un Padre che ci ama immensamente, ed egli, che è il Figlio, ce lo ha dimostrato comportandosi da Figlio, e cioè amando noi come fratelli e riempiendoci, sulla croce, dell’amore che lo unisce al Padre, cioè lo Spirito santo, che ci è stato dato nel Battesimo e nella Cresima. Se noi accogliamo questo Spirito come Maria, diventiamo anche noi figli, come Gesù, e quindi diventiamo santi: Dio diventa uomo e noi diventiamo come Dio. Immacolati nella carità. Immacolati vuol dire senza peccato. Il peccato è tutto ciò che è contrario all’amore, cioè a Dio che è amore: per questo diventare santi come Dio vuol dire essere immacolati. Il peccato originale è la causa che infrange il sogno di Dio, è quello che ci fa credere che Dio è un nemico da evitare, da non ascoltare, da non seguire o, peggio, di cui avere paura, da cui fuggire, e quindi è l’origine di tutti i peccati, e infrange il sogno di Dio. Da questo peccato Gesù ci salva perché ci fa vedere che Dio non è così come lo pensiamo noi, ma il contrario. Maria immacolata, preservata cioè da questo peccato, ci fa vedere come ci ha pensato Dio e come dobbiamo diventare noi. Dio non è un nemico, ma vuole la nostra gioia. Infatti, la prima parola che l’angelo rivolge a Maria è: rallegrati, gioisci, perché il Signore è con te. Quando preghiamo l’Ave Maria ci pensiamo a questa cosa o no? Ad ogni modo, Maria dice di si, così finalmente Dio adempie i suoi sogni, e Maria diventa il prototipo dell’umanità nuova, nel senso appunto che Maria è quello che dovremmo essere noi. Nella tradizione noi cristiani chiamiamo Maria Madre della Chiesa, e la madre non è un caso unico, se no non sarebbe madre, la madre è madre perchè ha dei figli. E i figli che cos’hanno di diverso dalla madre? Se sono troppo diversi non sono figli! Per cui in Maria ci si presenta ciò che siamo ciascuno di noi, persone che sono chiamate a dire “Sì” alla Parola: se diciamo di si al Signore, il Signore prende corpo in noi, nasce in noi. Quando? Adesso, perché Dio viene adesso con la parola che anche noi stiamo ascoltando. Dove? A Nazaret, non a Gerusalemme nel tempio, non a Lourdes o Medjougore, ma nel luogo della vita quotidiana. Poi magari serve anche andare da qualche parte, ma Dio viene in me e io divento come lui adesso, nella vita quotidiana, a Nazaret, quando vivo come Gesù da figlio e da fratello, come ha fatto Maria. E il fatto che Maria fosse vergine non è tanto importante perché altrimenti Gesù avrebbe avuto una natura solo umana e non divina, quanto perché questa verginità rappresenta la pura accoglienza. Qualcuno ancora confonde le cose e crede che l’immacolata concezione di Maria sia riferita alla sua verginità, quando invece si riferisce al fatto che ella fu concepita nel grembo di sua madre, come abbiamo detto e spiegato prima, senza peccato originale. Dobbiamo essere vergini davanti a Dio, cioè
pronti ad accogliere Dio per quello che è, non per quello che immaginiamo noi. Se ci mettiamo davanti a Dio coi nostri schemi, siamo fregati, perché Dio non è come pensiamo noi. Tanto è vero che, come dicevo, cosa vuole Dio da noi? Solo una cosa: gioisci, sii contento. Questa è la sua volontà. Ti ha fatto per questo, mica è un sadico Dio! È un Padre, ti ha fatto per la gioia, perché? Perché tu sei la sua gioia, perché ti vuole bene. E per essere contenti dobbiamo essere come Gesù, capire che Dio è Padre, che noi siamo figli e vivendo da fratelli, come asini, portando i pesi gli uni degli altri (era il vangelo di ieri), grazie alla forza dello Spirito santo: prendete e mangiate questo è il mio corpo, prendete e bevete questo è il mio sangue fate questo in memoria di me. Se facciamo così generiamo Dio anche noi, diventiamo anche noi madre del Signore. Tua madre è qui che ti cerca, dissero un giorno a Gesù, ed egli rispose: chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Chi ascolta e mette in pratica la mia Parola. E la sua Parola è questa, che viviamo così. Questo è quello che dobbiamo chiedere a Maria quando la preghiamo: di diventare come Lei, e per diventare come Lei dobbiamo fare come ha fatto lei, cioè ascoltare Gesù e fare come Gesù.