Se Dio è buono perché permette il male?
Prima occorre definire cos’è il bene. Non è vero ch
e quello che è bene per me magari
è male per te, perché chiunque capisce la differenz
a tra uno sputo e una carezza. È
vero che uno può pensare che è bene pensare solo a
se stessi e fregarsene degli altri,
ma quando si trova ad avere bisogno degli altri e n
essuno lo aiuta, capisce che
fregarsene degli altri è un
male. Il bene pertanto è tutto ciò che c’entra con l’amore. E l’uomo scopre di essere creato per essere amato e p er amare: in questo sta il bene perché questa dimensione è fonte di gioia. E l’uomo è capace di compiere il bene. Anche quello assoluto, dare la vita per il nemico, non semplicemente
male. Il bene pertanto è tutto ciò che c’entra con l’amore. E l’uomo scopre di essere creato per essere amato e p er amare: in questo sta il bene perché questa dimensione è fonte di gioia. E l’uomo è capace di compiere il bene. Anche quello assoluto, dare la vita per il nemico, non semplicemente
quello naturale
(una madre che da la vita per il figlio rientra anc
ora nell’istinto naturale). Ma compiere
il bene assoluto è un moto che va oltre l’istinto n
aturale che porta a conservare se
stessi. E per me è prova dell’esistenza dello spiri
to divino in noi, perché Dio è amore,
sommo bene. Se esiste il bene, esiste Dio. E il ben
e esiste.
Il male invece è la corruzione del bene. Sommo male
è non amare. Il non amore
genera infatti solitudine, non accettazione e appre
zzamento, infelicità, e a sua volta
genera altro male. C’è il male che l’uomo col suo l
ibero arbitrio provoca verso se
stesso, i suoi simili e verso il creato. Di consegu
enza c’è il male che io subisco per
colpa delle azioni altrui. E infine c’è il male che
dipende dalle forze della natura, delle
inadempienze di altri o del cosiddetto caso (malatt
ie e incidenti), il cosiddetto “dolore
innocente”.
Da qui nasce la domanda: se Dio è buono perché perm
ette il male?
Da cui altre domande ancora.
Perché credere quando un bambino muore all’improvvi
so?
Se la vita è sacra e dono di Dio, se noi siamo plas
mati dalle sue mani, allora perché
ogni giorno sulla terra nascono più di 8000 bambini
handicappati?
Se il Signore è il buon pastore che ha a cuore tutt
e le sue pecore, perché ogni giorno
si muore nelle circostanze più imprevedibili?
Se di fronte a miracoli veri o presunti si parla de
lla Provvidenza divina, non è forse
vero che se i santuari avessero delle pareti anche
per le attestazioni delle grazie non
ricevute, non basterebbe la terra a contenerli?
Se la storia è nelle mani di Dio, come giustifichia
mo i massacri e il sangue innocente
di cui gronda la storia dal suo inizio fino ad oggi
?
E’ proprio per l’ignoranza fondamentale circa la ri
sposta a queste domande
fondamentali che nasce la fede.
Si è pensato che la fede fosse provocata dall’ignor
anza della scienza e che col
progresso scientifico sarebbe inesorabilmente scomp
arsa.
Il comunismo pensava che instaurata una nuova polit
ica e una nuova economia, la
religione si sarebbe dissolta.
Come si sbagliava...
L’anima dell’uomo è molto più vasta, più profonda,
più complessa della semplice e
piatta dimensione economica.
Wittgenstein scriveva: “Noi sentiamo che, persino n
ell’ipotesi che tutte le possibili
domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nost
ri problemi vitali non sono ancora
neppure sfiorati”.
I due grandi ideali dell’epoca moderna, la politica
e la scienza, non hanno fatto
scomparire la religione.
La fede ha sempre persistito e sempre persisterà pe
rché i problemi e le domande
vitali dell’uomo ci sono sempre e sempre ci saranno
.
Già.
Ma quale religione? Fede in chi e in che cosa?
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Nel mondo naturale, dove non c’è il bene, non c’è n
eanche il male, ma solo una cieca
incoscienza.
E la presenza del male è al cuore stesso del mister
o cristiano. Senza il male, infatti,
non si capisce la croce e la sua necessità, e nemm
eno la celebrazione del sacrificio
della croce che è l’Eucaristia.
I santi hanno vissuto la lotta contro il male, e pr
ima di loro Gesù.
Ma da dove viene il male?
Il male, o ha origine in Dio o fuori di Dio.
Ma se ha origine in Dio, vuol dire che Dio non è ve
ramente buono (l’ebraismo e
l’islam, infatti, pensano al divino con la categori
a del sublime, non del bene).
Allora il male ha origine fuori di Dio: o nell’uomo
o fuori dell’uomo, opera di Satana.
Ma in questo caso ci chiediamo: come Dio può permet
tere una cosa così devastante?
E’ vero che la fede cristiana sostiene che il male
è stato vinto dalla forza della croce e
della risurrezione di Gesù.
Eppure il male continua ad essere presente.
Ma perché è così? Perché l’uomo pecca?
Perché è debole ed incapace di resistere alle seduz
ioni del male? Vorrebbe dire che
Dio ha creato l’uomo imperfetto, e quindi non potre
bbe punirlo, altrimenti sarebbe
ingiusto.
L’uomo pecca perché è libero? Risposta esatta, ma a
llora vuol dire non è Dio a
governare la storia, non è la sua provvidenza, ma è
l’uomo con la sua libertà. Perché
se fosse il contrario, se cioè l’uomo pecca e fa il
male nonostante il fatto che tutto sia
governato da Dio, vuol dire che questo accade perch
é così è stato predestinato da
Dio.
Perché il male è così importante al punto che la pi
ù alta comunicazione di Dio al
mondo ha dovuto avere la conseguenza della morte di
Gesù?
Perché, se Dio c’è e conta qualcosa, il mondo è fat
to così?
Chi comanda nel mondo? Dio o qualcun altro?
La cosa peggiore è rispondere a queste domande semp
licemente dicendo: è un
mistero.
Peggio ancora, con tutto rispetto, quello che disse
sant’Agostino. Agostino ritiene che
occorre mettersi dal punto di vista di Dio. Ponendo
si a quell’altezza si coglie l’armonia
del tutto, e quello che a noi appare male o imperfe
zione, in realtà fa parte di un
progetto globale di Dio che è finalizzato al bene.
Peccato che io non riesca a vedere come un autotren
o che esce dalla sua corsia e si
abbatte sulla macchina che viaggiava tranquilla in
strada serva all’armonia
universale.
Così come non riesco a vedere la relazione tra la s
hoa e l’armonia universale.
E nemmeno come Dio, dal suo punto di vista, possa c
onsiderare un bene lo stupro di
una donna, perché magari vede in anticipo che quell
a donna poi si rimetterà e
imparerà a non andare in giro mezza nuda e il viole
ntatore si convertirà andando a
Calcutta a curare i lebbrosi.
Insomma, non accetto che l’armonia dell’insieme gal
leggi in un mare di sangue.
E quindi non accetto neppure che si dica che Dio pe
rmette che ci siano mali per trarre
da essi un bene più grande.
Non lo accetto perché altrimenti Dio non si sarebbe
incarnato per me, legando se
stesso in modo irreversibile all’umanità, per cui a
Dio interessa la vita di ogni singolo
uomo.