domenica 16 aprile 2017

OMELIA DOMENICA DI PASQUA

Per capire bene questo vangelo bisogna conoscere un bellissimo libretto dell’AT che è il Cantico dei Cantici che parla di un ragazzo e una ragazza innamorati pazzi, lui che si crede un re e lei, una ragazzina che si sente una principessa per quanto è amata. Si desiderano, si rincorrono, si cercano. A un certo punto, la futura sposa dice: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l'amato del mio cuore;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: «Avete visto l'amato del mio cuore? Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò finché non l'abbia condotto in casa di mia madre”. Giovanni costruisce la scena dell’incontro tra Maria Maddalena e Gesù risorto seguendo la falsariga del Cantico dei Cantici, modificando il finale: mentre la sposa del Cantico afferma che “lo strinsi fortemente”, Gesù, lo sposo, inviterà Maria Maddalena “non mi trattenere”, letteralmente “non mi toccare”, e adesso vediamo il perchè. Giovanni sta presentando la nuova coppia che da inizio alla nuova umanità, infatti la scena si svolge in un giardino, come quello in cui c’erano Adamo ed Eva: Dio era il giardiniere e infatti la Maddalena lo scambia per un giardiniere, e il giardino è il luogo dell’amore dove avviene l’incontro. Sempre nel Cantico, la sposa dice: “Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti. E lo sposo risponde:  Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, ma tu sei un giardino chiuso”. Maria è ancora un giardino chiuso, perché? Notate come Giovanni descrive la scena: Maria piangeva chinata verso il sepolcro; quando gli angeli le chiedono perché piangeva, lei si gira, vede Gesù che le chiede anche lui perché piangeva e chi stava cercando, ma lei non lo riconosce, gli risponde chiedendogli se fosse stato lui a portare via il corpo di Gesù, ma gli risponde guardando ancora il sepolcro; quando Gesù la chiama per nome, finalmente lei si gira di nuovo e lo riconosce. Anche Giovanni Battista, nel vangelo di Giovanni, aveva udito la voce dello sposo e aveva esultato di gioia. Insomma, Maria era un giardino chiuso, non riusciva a riconoscere che lo Sposo che cercava era lì, perché continuava a guardare il sepolcro. Cioè, lei era andata a cercare il corpo di un cadavere al cimitero, invece è Gesù vivo che deve cercare. Finchè vado al cimitero, come diciamo anche noi, a trovare i morti, Gesù non lo vedremo mai risorto. Se andiamo al cimitero credendo che quelli che chiamiamo morti sono vivi, allora sentiamo anche noi la voce di Gesù che ci chiama per nome, capiamo che la vita non muore, che la morte non esiste, che i morti non sono al cimitero, e risorgiamo anche noi. Come la sposa del Cantico che voleva stingere il suo amato e portarlo a casa di sua madre, anche la Maddalena vorrebbe trattenere Gesù, tenerlo con lei, ma Gesù le dice: no, adesso non sono io che devo venire a casa tua, sei tu che devi venire con me nella casa del Padre, ma il momento non è ancora arrivato. La festa di nozze sarà quando sarai morta anche tu. Io non sono ancora salito al Padre. Vuoi toccarmi, vuoi vedermi, vuoi stare con me? Adesso mi trovi andando dai miei fratelli, perché io sarò salito totalmente al Padre quando tutti i miei fratelli saranno con me e saranno saliti al Padre. E allora ci sarà l’abbraccio definitivo. Andando dai miei fratelli, sali anche tu verso il Padre, perché diventi figlia come me. E ogni uomo che andrà verso l’altro e condurrà un altro a conoscere l’amore del Padre, lui salirà al Padre, come me. E alla fine, quando tutti gli uomini avranno capito che Dio è Padre nostro perché si ameranno come fratelli, allora sarò salito anch’io e ci sarà l’abbraccio definitivo della sposa. Ora invece l’importante è la missione. Se tu conosci questo amore e mi hai incontrato, vai dai fratelli. Quando l’amore di Gesù per il Padre e per i fratelli diventa la mia vita, anch’io passo dalla morte alla vita e incontro Gesù risorto perché lo vedo presente in ogni uomo. Io, non solo la Maddalena, e ognuno metta il suo nome. Perché san Paolo scrive, lo abbiamo letto, che a Lui Gesù risorto è apparso per ultimo, come a un aborto? Perché Paolo andava in giro a uccidere la gente e a metterla in prigione, e uno che vive così non è risorto, è come un aborto, cioè come un cadavere scartato, gettato via. Quando capirà che Gesù, il crocifisso risorto, è presente in ogni uomo, che Dio dunque lo si trova amando i fratelli, allora risorge anche lui. L’augurio più grande che possiamo farci oggi è che sia così anche per ciascuno di noi.